“Giorni di Tuono” diretto da Tony Scott, interpretato da Tom Cruise e prodotto da quella che un tempo era la coppia d’oro Don Simpson & Jerry Bruckheimer, appartiene a un modo di concepire i blockbuster cinematografici praticamente estinto.
"Il Quinto Elemento" con i suoi eccessi può diventare subito in poco tempo indigesto, oggi ancora di più, ma ciò non toglie che lo spettacolo abbia comunque un fascino tutto suo che almeno una volta vale la pena di scoprire.
"Dark City" è un film dalla forte personalità visiva ma anche capace di dare un senso compiuto a tutte le sue derivazioni.
Gans è sicuramente un bravo tecnico prima che narratore e quindi non c’è da aspettarsi chissà quale approfondimento che riguardi eventi e personaggi, ma riesce però a tenere assieme una pellicola d’avventura con venature fantastiche capace d’intrattenere a dovere.
Tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr “Il Corvo” è un film che al suo interno riesce a costruire un mondo oscuro, ma allo stesso tempo estremamente coeso nelle parti che lo compongono.
A 25 anni “Bad Boys” è ancora divertente e, nonostante il tempo evidenzi maggiormente alcuni suoi difetti, alla fine del film si continua a cantare contenti la canzone degli Inner Circle come i due protagonisti, quindi possiamo considerare la missione di creare un buddy movie al testosterone riuscita.
“The Relic” a quasi 25 anni dalla sua uscita (il film è del 1997), se lo si guarda con la giusta dose di luci spente e home theater a volume imbarazzante, non solo intrattiene ancora a dovere, ma riesce pure a spaventare molto di più di un qualsiasi capitolo di Annabelle e simili.
Questa commedia musicale non è solamente un film ben diretto e dosato nei ritmi, dalla colonna sonora straordinaria e riuscito sotto praticamente ogni aspetto. No, “The Blues Brother” è anche una satira nei confronti della società americana che ne mette alla berlina gli atteggiamenti più estremi.
Quarto film cinematografico diretto da Luc Besson che trova un perfetto equilibrio tra componente narrativa e visiva. Storia di una relazione “impossibile” tra un uomo e una ragazza, “Léon” inizia come un thriller tesissimo regalando una sequenza di apertura al fulmicotone, lasciando il posto a un racconto di formazione a parti invertite.
In Manhunter Michael Mann trova un equilibrio perfetto tra estetica e contenuto, realizzando un film che segna un punto di svolta per il genere con cui inevitabilmente tutti dovranno confrontarsi.
“Grosso Guaio a Chinatown” è il film di John Carpenter che in una sola volta riesce ad unire lo spettacolare cinematismo del cinema orientale alla grande produzione Hollywoodiana
Nel mondo di “Fight Club” non esiste alcun tipo di redenzione per una società che si sta lentamente alienando. Il thriller diretto da David Fincher, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è il cupo manifesto di un mondo in cui il corpo sta per essere rimpiazzato da un oggetto, dove i sentimenti non contano e il cuore ha meno importanza di un divano.