"Furiosa: A Mad Max Saga" è un film affascinante e visivamente evocativo, che funge da prequel a "Fury Road". Diretto da George Miller, esplora la formazione dell'eroina Furiosa in un mondo post-apocalittico. Il film approfondisce la mitologia della saga, offrendo una narrazione ricca di azione e riflessioni sulla distruzione umana.
"Ferrari" sfida il cliché del biopic, offrendo un'analisi profonda della resilienza umana e dell'effimero del mito.
“Detective Stone” ha trovato una seconda vita grazie alla televisione e alle videoteche, ma rimane un tentativo maldestro di combinare generi, con un risultato poco convincente. Rutger Hauer offre una performance sopra le righe, mentre la Londra futuristica, inquinata e allagata, fornisce uno sfondo affascinante alle vicende. Purtroppo, il film si perde in una trama disorganizzata e personaggi poco sviluppati. Tuttavia, gli amanti del genere troveranno sicuramente più di qualche motivo per apprezzarlo .
"Candyman" di Bernard Rose è un horror avvincente che sfida i confini tra realtà e leggenda, con una trama avvolgente e una tensione costante. Virginia Madsen e Tony Todd brillano nei ruoli principali, mentre l'estetica grezza e la colonna sonora di Philip Glass aggiungono ulteriore profondità al film. Un'opera che continua a mantenere il suo fascino cult anche dopo decenni dalla sua uscita.
"Argylle - La super spia" del regista Matthew Vaughn delude le aspettative, mancando di equilibrio tra la sua ambizione di decostruire gli archetipi della spia e la messa in scena. L'abuso della computer grafica e la mancanza di coesione narrativa ne compromettono l'impatto, mentre gli attori lottano contro un green screen che li relega in uno spettacolo kitsch.
Nonostante un cast di talento e un budget consistente, il film non riesce a emozionare né a offrire una visione visivamente accattivante. Risulta piuttosto noioso e privo di impatto, deludente rispetto al suo potenziale.
"Driven" si perde nella retorica e nella mancanza di originalità. Renny Harlin tenta di bilanciare azione e pathos, ma il risultato è una corsa senza meta, affossata da personaggi stereotipati e situazioni prevedibili.
"Dune: Parte due", diretto da Denis Villeneuve, continua l'epica saga da dove il primo film si è interrotto, concentrandosi sull'ascesa di Paul Atreides come leader e vendicatore sul pianeta Arrakis. Sebbene sia un'eccellente continuazione, il film sacrifica parte della profondità per lo spettacolo, ridimensionando la sua portata culturale. Tuttavia, rimane un'opera cinematografica coinvolgente e ben realizzata.
"Codice: Swordfish", diretto da Dominic Sena nonostante alcune mancanze nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi, offre uno spettacolo coinvolgente grazie a una regia curata e scene d'azione ben orchestrate.
In "Povere Creature!", Bella Baxter si risveglia da un esperimento radicale con una mentalità infantile, aprendoci una finestra su un mondo visto con occhi puri. Attraverso la sua crescita, il film di Lanthimos esplora tematiche di identità e la condizione femminile, in una narrazione visivamente splendida e critica verso le convenzioni sociali,
"In 'Demeter - Il Risveglio di Dracula,' il regista André Øvredal dà vita al terrore su alta marea. A bordo della nave mercantile, la Demeter, il viaggio dalla Romania all'Inghilterra diventa un incubo quando il vampiro Dracula emerge da misteriose casse. Øvredal combina tensione, gore e creatività visiva, offrendo un'esperienza cinematografica avvincente e spettrale, anche se il film potrebbe soffrire per la sua derivazione letteraria."
Accompagnato da Margot Robbie e Ryan Gosling, il "Barbie" di Greta Gerwig offre non solo intrattenimento ma anche una riflessione sulla condizione femminile nella società odierna. Gerwig mescola abilmente ironia e profondità, dando vita a un'opera che si distingue per stile e originalità.