Detective Stone

Detective Stone – Un divertente fallimento

Ci sono film, e uno di questi è proprio “Detective Stone”, che per qualche strano motivo, pur non brillando sotto alcun particolare aspetto, riescono a trovare un posto nella nostra memoria, o addirittura nel nostro cuore. La pellicola diretta da Tony Maylam, che in carriera non ci ha regalato nemmeno un titolo per cui valga la pena ricordarlo, è un b-movie sci-fi/horror che tenta di ricavare il massimo dal minimo, fallendo miseramente. Tuttavia, “Detective Stone” porta sullo schermo più di qualche idea interessante che lo salvano dall’anonimato più totale, una su tutte l’ambientazione che fa da sfondo alle vicende del protagonista.

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Ambientato nella futuristica (almeno nel 1992 quando uscì in sala) Londra del 2008, il film vede il detective Harley Stone sulle tracce di un assassino che strappa il cuore alle sue vittime. Il biondissimo e rude poliziotto ha incrociato la sua strada con quella del killer anni prima, quando durante una ronda questo uccise il suo collega. Da allora Stone è ossessionato dalla vendetta, che lo porta a compiere ogni tipo d’azione pur di ottenerla. Con il procedere delle indagini, quello che inizialmente credeva fosse un maniaco psicopatico si rivelerà qualcosa di completamente inaspettato.

– Diario di un Cinefilo Pigro
– Diario di un Cinefilo Pigro

“Detective Stone” fu un clamoroso flop al botteghino, sia casalingo che mondiale. Costato sui sette milioni di dollari, la pellicola non raggiunse nemmeno il pareggio con gli incassi delle sale. Il titolo originale “Split Second” è stato poi riarrangiato a seconda della nazione in cui veniva lanciato, segno che anche i vari distributori non credevano nella forza del titolo. E a essere onesti, è difficile non dar loro ragione. Tuttavia, ogni moneta ha due facce e se quella cinematografica di “Detective Stone” ha riservato solamente brutte sorprese, quella televisiva lo ha visto diventare un piccolo cult, grazie al videonoleggio e alle molte repliche in TV.

Detective Stone

Interpretato da un divertito e decisamente sopra le righe Rutger Hauer, “Detective Stone” è il classico esempio di come un budget ridotto e tante idee possano far deragliare persino il più “canonico” dei progetti. Il film è un b-movie in tutto e per tutto, ma invece di concentrarsi su una semplice caccia all’uomo (o, in questo caso, al mostro), mettendo in primo piano i personaggi e valorizzando le buone idee offerte da questa Londra futuristica, perennemente allagata e sporca, inserisce elementi di ogni tipo che finiscono per fare più danni che altro.

Detective Stone

Il risultato è una serie di scene spesso scollegate tra loro, con voragini nella trama che, per nasconderle allo spettatore, lo sceneggiatore Gary Scott Thompson riempie di riferimenti all’astrologia, al diavolo e chi più ne ha più ne metta. A farne le spese sono ovviamente i personaggi, dal protagonista ai comprimari. Un esempio di ciò è ben rappresentato da Michelle, interpretata da Kim Cattral, di cui si abbozza una sottotrama legata a Stone e al suo ex collega. Tuttavia, invece di sviluppare il personaggio, Maylam sfrutta l’attrice per risvegliare qualche ormone dormiente.

Detective Stone

In questa fallimentare produzione ci sono alcuni elementi che, almeno per i più “sentimentali”, fanno in modo di chiudere più di qualche occhio e godersi lo spettacolo. Il primo è sicuramente l’ambientazione. Questa Londra trasformata in una sorta di Venezia con l’acqua alta a causa dell’inquinamento atmosferico è affascinante e ben si presta come sfondo alle vicende. Poi c’è il design generale delle armi usate, ma anche quello dei vari ambienti. Anche se non originali nelle idee, sono funzionali alle scene d’azione e, soprattutto, uniti alla fotografia molto sporca impostata da Clive Tickner, fanno sembrare “Detective Stone” una produzione di ben altra fattura.

Detective Stone

L’ultimo e più importante asso nella manica del film risiede nel mostro serial killer. Se Tony Maylam, dietro la macchina da presa (abbandonata prima del termine delle riprese per le solite divergenze artistiche), e lo sceneggiatore Gary Scott Thompson sbagliano molte cose, una l’azzeccano di certo: mantenere segrete le fattezze dell’antagonista. “Detective Stone”, infatti, riesce a far fantasticare lo spettatore sulle fattezze del nemico di Stone, mescolando un po’ le carte per poi rivelarle in modo chiaro nell’atto finale.

Detective Stone

Forse è proprio questa la ragione principale che ha fatto sì che “Detective Stone” diventasse un titolo di alta rotazione sulle programmazioni televisive, oltre a essere ben accolto tra gli scaffali delle videoteche. Certo, è un film con evidenti limiti e pochissimi pregi, ma riesce in qualche modo a farsi goffamente voler bene. Non cambierà mai la vita di chi lo guarda, e sullo stesso filone ci sono pellicole più riuscite, come ad esempio “Arma non convenzionale”. Tuttavia, vedere Rutger Hauer alle prese con questa caciara produttiva riesce comunque a divertire

Dove Vedere Detective Stone
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CONCLUSIONI
“Detective Stone” ha trovato una seconda vita grazie alla televisione e alle videoteche, ma rimane un tentativo maldestro di combinare generi, con un risultato poco convincente. Rutger Hauer offre una performance sopra le righe, mentre la Londra futuristica, inquinata e allagata, fornisce uno sfondo affascinante alle vicende. Purtroppo, il film si perde in una trama disorganizzata e personaggi poco sviluppati. Tuttavia, gli amanti del genere troveranno sicuramente più di qualche motivo per apprezzarlo .
2
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