40 anni vergine – Volere non è sempre potere
Andy (Steve Carell) è arrivato a quaranta anni suonati senza aver mai provato i piaceri, o le pene a seconda, legati all’atto sessuale. Un po’ per timidezza ed un po’ per mancanza di occasioni e autostima si è allontanato con gli anni dall’universo femminile, continuando a coltivare le sue passioni infantili come i videogiochi, il collezionismo e quanto altro. Andy vive in un mondo tutto suo fino a quando i sui colleghi di lavoro non scoprono la sua verginità e faranno di tutto per fargli recuperare il tempo perduto. L’esordio cinematografico del regista Judd Apatow avviene nel modo più indolore e anche meno creativo che si potesse immaginare.
Non per questo si commetta l’errore di credere che “40 anni vergine” un esercizio deludente. Se da un lato infatti troviamo una simpatica e a tratti abbastanza originale storia da raccontare, sul versante scenico narrativo non si notano intuizioni geniali o degne di essere menzionate, il film infatti arriva alla fine delle quasi due ore di durata seguendo i classici dettami della commedia da teen-ager, solo che con l’avanzare dell’età di tutti i protagonisti anche i contenuti si sono fatti più “intelligenti”. Infatti abbandonati i college e il cameratismo, la pellicola sposta il motore narrativo sulle insicurezze personali degli uomini trentenni.
Ovviamente non ci si addentra mai in uno dei problemi in modo diverso da quello superficiale, ma però fa piacere che finalmente dai tempi di “Porkys” questo tipo di commedia abbia avuto una sua evoluzione, anche se non completamente rivoluzionaria ma comunque più che gradita. “40 anni vergine” parte nel più classico dei modi “caciaroni”, ma nel proseguire mostra un lato “romantico” inaspettato che sostituisce le classiche gag del genere con una comicità più delicata e misurata, merito anche del gruppo di protagonisti che svolgono egregiamente le parti loro assegnate. Vedere un maschio di 40 anni perdere le sue certezze e mettersi in gioco senza vergogne funziona bene per tutta la durata e lascia un dolce sapore a fine visione.