Finché morte non ci separi – Tutti hanno dei segreti
Dopo i convincenti “V/H/S” e “Southbound – Autostrada per l’inferno“, il duo di registi Matt Bettinelli e OlpinTyler Gillett, con “Finché morte non ci separi”, danno vita ad un horror che non si risparmia una non velata critica sociale. “Primo” film che permette ai cineasti di compiere un balzo che dal cinema indipendente a basso budget, a quello di una major che sul talento di cineasti emergenti ha costruito il suo marchio di fabbrica: la “Searchlight Pictures”. Ramo staccato dei “20 Century Studios”, “Searchlight” negli anni ha consegnato al grande schermo pellicole di notevole qualità, si pensi ad esempio a “La Forma dell’Acqua” o “Il Cigno nero“.
“Finché morte non ci separi” è la storia di una giovane sposa di nome Grace (Samara Weaving), che durante la prima notte di nozze si ritrova a dover affrontare una particolare tradizione dell’eccentrica famiglia di lui. Grace infatti prenderà parte a una versione particolare del classico gioco per bambini “nascondino”, dove lei dovrà nascondersi e gli altri nel ritrovarla tenteranno di ucciderla. Per Grace inizieranno le sei ore più lunghe e strane della sua vita.
Thriller dalle venature horror “Finché morte non ci separi” regala una novantina di minuti ricchi di tensione e colpi di scena. Grottesco ma mai eccessivamente violento, il film si diverte nel dipingere l’eccentricità di una famiglia benestante, convinta che la propria ricchezza sia legata ad un patto con il diavolo. Gli equilibri verranno smossi proprio dalla giovane sposa Grace, ragazza qualunque che non cerca ricchezza ma solamente la felicità nell’amore del suo sposo. Il cinema dei due registi americani si fa critico nei confronti della società borghese, suggerendo che la ricchezza quando non fortuita, non è quasi mai ottenuta lecitamente.
Ogni casta ha sicuramente degli scheletri nell’armadio e quelli della famiglia Le Domas, sono in questo caso rappresentati da un patto con un potere che va al di là della logica. Ma “Finché morte non ci separi”, nella sua corsa al massacro, riesce anche a ragionare su come il potere riesca a corrompere ogni animo. Grace, la sposa, che sceglierà di lottare fino all’ultimo respiro per la propria sopravvivenza, incarna coloro che di fronte alle lusinghe di una vita agiata oltre la più rosea immaginazione, non accettano di scendere a patti con la propria coscienza per ottenerla.
Il vortice di eventi in cui la famiglia Le Domas e la giovane Grace è inarrestabile nei suoi novanta minuti di piacevole intrattenimento. “Finché morte non ci separi” non è solamente una piacevole conferma della carriera in ascesa di due cineasti, ma anche, sopratutto, quella tipologia di film horror che non si limitano al salto sulla sedia. La pellicola di Matt Bettinelli e OlpinTyler è uno spettacolo che colpisce prima di tutto lo stomaco, ma con estrema fluidità raggiunge poi la mente, con buona pace sia degli amanti del genere, come pure di chi è in cerca di uno spettacolo avvincente e non demente da guardare per spezzare una serata noiosa.