I Tre Moschettieri: Milady

I Tre Moschettieri: Milady – Intrighi e amori sul campo di battaglia


“I Tre Moschettieri: Milady” prosegue la brillante trasposizione del celebre romanzo di Dumas a cura di Martin Bourboulon. Il cast del precedente “Dartagnan” ritorna al completo, ma come suggerisce il titolo, questa seconda parte si concentra interamente sulla figura magnetica di Milady de Winter, interpretata con straordinario carisma da Eva Green. L’operato del regista francese conferma la sua determinazione nel coniugare la fedeltà al materiale televisivo con l’eleganza del cinema d’avventura, richiamando più l’epica dei classici della spada e della cappa che non i blockbuster contemporanei. Da un lato, ciò comporta una certa difficoltà nell’immergersi completamente nella trama; d’altro canto, offre al regista e agli sceneggiatori l’opportunità di arricchire l’opera originale conferendole una forte identità attraverso questo nuovo adattamento.

Milady

“I Tre Moschettieri: Milady” inizia esattamente dove il precedente capitolo si era interrotto. Troviamo quindi Dartagnan, nel tentativo di salvare Constance Bonacieux, intrappolato dai cospiratori protestanti desiderosi di spodestare il Re. Liberatosi, si allea con l’astuta e spregiudicata Milady, spia al servizio del Cardinale Richelieu. Naturalmente tradito alla prima occasione, Dartagnan riesce a riunirsi ai moschettieri portando prove del complotto ai danni del Re e della Francia, ottenute grazie proprio a Milady. Per i moschettieri, si apre ora un’avventura che li condurrà fino in Inghilterra con l’intento di riportare Constance a casa. Ella, infatti, è l’unica a conoscere la vera identità del promotore della guerra tra cattolici e protestanti che sta devastando la nazione.

Milady

“I Tre Moschettieri: Milady” mantiene le caratteristiche del suo predecessore, con una notevole attenzione per le ambientazioni e i costumi, nonché un abile uso dello spazio scenico. Bourboulon sembra padroneggiare con sicurezza la gestione di un gruppo d’attori ben assortito e perfettamente calato nei rispettivi ruoli. Tuttavia, questo secondo episodio, a causa di un ritmo talvolta incerto, fatica a trovare un equilibrio tra il personaggio principale, Dartagnan, e Milady, il vero fulcro narrativo dell’opera. Il personaggio interpretato da Eva Green viene approfondito in modo più incisivo, finendo per dominare la scena con la sua presenza magnetica. Sebbene sia una sfida per Bourboulon e gli sceneggiatori, avrebbe sicuramente arricchito il film sacrificare il minutaggio dedicato ai moschettieri in favore del villain.

Milady

“I Tre Moschettieri: Milady”, pur offrendo momenti altamente spettacolari, rinuncia all’epicità degli scontri per favorire lo sviluppo narrativo, posticipando l’epilogo del racconto e degli arcipelaghi dei personaggi a un futuro episodio. Se il finale sospeso del precedente capitolo aveva generato qualche perplessità, in “I Tre Moschettieri: Milady” tale sensazione è amplificata. Tuttavia, il film si rivela sin dall’inizio una narrazione seriale, e questa caratteristica va accettata consapevolmente. Bourboulon, con “I Tre Moschettieri: Milady”, ha disposto le pedine con maestria, preparando lo spettatore per un finale che ci auguriamo sia epico e spettacolare nel prossimo capitolo.

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CONCLUSIONI
Il sequel "I Tre Moschettieri: Milady" porta avanti l'epica avventura con una focalizzazione su Milady de Winter, interpretata con intensità da Eva Green. Sebbene mantenendo l'epicità delle scene d'azione e l'intrigo, il film soffre di un ritmo altalenante e lascia molte domande in sospeso, preparando il terreno per un futuro capitolo. Bourboulon dimostra ancora una volta la sua abilità nella regia e nell'ottenere performance coinvolgenti dai suoi attori.
3
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