L'assenza di vero terrore e il ritmo soporifero rendono "Immaculate" un prodotto dimenticabile, più interessato a sfruttare la presenza della sua protagonista che a costruire una narrazione coerente e avvincente.
"Il duro del road house" vede Patrick Swayze come buttafuori di un locale che sfida il boss criminale per liberare una città. Nonostante la trama semplice e alcuni cliché, il carisma di Swayze porta il film, con momenti spettacolari e una messa in scena godibile.
"Il giorno sbagliato" delude profondamente, con una trama banale e una caratterizzazione superficiale dei personaggi. Crowe e Pistorius mancano di brillare in un thriller che si perde in stereotipi e manca di empatia. Un'opera che, nonostante le ambizioni, si rivela un vero spreco di tempo e talento
"I Mercenari 4" delude con una trama scarna e una regia svogliata. Le speranze di rinascita svaniscono in uno spettacolo visivo piatto e una CGI mediocre.
Il sequel "I Tre Moschettieri: Milady" porta avanti l'epica avventura con una focalizzazione su Milady de Winter, interpretata con intensità da Eva Green. Bourboulon dimostra ancora una volta la sua abilità nella regia e nell'ottenere performance coinvolgenti dai suoi attori.
"Il Mondo Dietro di Te" è un film ambizioso, adattato dal libro omonimo di Rumaan Alam e diretto da Sam Esmail. Con un cast stellare, inclusi Julia Roberts e Mahershala Ali, il thriller segue la famiglia Sanford durante una tranquilla gita che si trasforma in un incubo. Tensione, mistero e riflessioni sociali caratterizzano il film, tuttavia, l'equilibrio tra spettacolo e tematiche risulta sfuggente, compromettendo il suo impatto complessivo.
Il film si basa sulla forza interpretativa di Neeson, sebbene la trama sia lineare. La caratterizzazione del protagonista aggiunge profondità al personaggio, compensando le carenze nella regia.
"I Tre Moschettieri: D'Artagnan," diretto da Martin Bourboulon, offre un approccio avventuroso e moderno a un classico di Alexandre Dumas. Diviso in due parti, il film combina abilmente elementi tradizionali e contemporanei, con una messa in scena pulita e un cast convincente. La prima parte promette un bilanciamento interessante tra classico e moderno, ma il verdetto definitivo attende la conclusione del dittico.
"Indiana Jones e il quadrante del destino" delude le aspettative. Nonostante il carisma di Harrison Ford e il talento di James Mangold, il film manca di originalità e personalità. La trama svela fin dall'inizio il mistero attorno al quadrante, annullando la tensione. Il cinema americano sembra temere di sperimentare, preferendo consegnare un'opera trascurabile.
Bob Odenkirk è convincente nel ruolo del protagonista, trasformando un uomo comune in un personaggio d'azione carismatico. Nonostante qualche difetto, il film riesce a coinvolgere con una trama lineare e un'azione ben ritmata. Un cult instantaneo.
Il talento di Mr. C – Nicolas Cage al cubo Scritto e diretto da Tom Gormican “Il talento di Mr....
L’approdo al peplum del regista indiano Tarsem Singh con questo “Immortals” sembra il punto di arrivo definitivo, per quel che concerne la potenza evocativa della sua visione cinematografica.