Il cast restituisce delle prove attoriali di indiscutibile bassezza, ma i bestioni lottano per l’ottanta percento della durata e per la prima volta tra i colori al neon delle strade di Tokyo si rimpiange la visione su schermo casalingo dettata dalla pandemia da covid-19.
Dune di Denis Villeneuve, al netto di una conclusione discutibile, è uno spettacolo per lo sguardo e per la mente che si rivolge ad un pubblico in cerca di un intrattenimento maturo e di assoluta qualità.
Con "Cry Macho" Eastwood riesce nuovamente a sottolineare la bellezza di un cinema scevro da effetti speciali ed espedienti narrativi pianificati dall’ufficio marketing piuttosto che dal team creativo.
Intervista col vampiro – La decadenza diventa spettacolo L’anno è il 1994 e se già la carriera del regista inglese...
Hackers – Tanta nostalgia degli anni ’90 Anno 1995, la trilogia di Matrix praticamente non esiste e nelle sale esce...
Una famiglia vincente – Su misura di Will Smith Seconda regia per il grande schermo di Reinaldo Marcus Green, che...
Accompagnato da Margot Robbie e Ryan Gosling, il "Barbie" di Greta Gerwig offre non solo intrattenimento ma anche una riflessione sulla condizione femminile nella società odierna. Gerwig mescola abilmente ironia e profondità, dando vita a un'opera che si distingue per stile e originalità.
"Driven" si perde nella retorica e nella mancanza di originalità. Renny Harlin tenta di bilanciare azione e pathos, ma il risultato è una corsa senza meta, affossata da personaggi stereotipati e situazioni prevedibili.
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