Autopsy – Piccolo e sorprendente Nella cantina di una abitazione dove si è da poco consumato un crimine inspiegabile, la...
Avengers: Endgame – Fine di una decade Esistono pellicole che diventano obbligatorie per gli autori. Ripercorrendo la saga di “Nightmare”,...
Enorme, scemo, sopra le righe, oltremodo lungo, ma anche divertente. Tutto questo è “Aquaman” di James Wan, un film che trova il suo senso di esistere nella lotta interna tra lo spirito fumettistico e il cinema di avventura.
"Captain Marvel” è il ventunesimo film del Marvel Cinematic Universe (MCU) ed ha il duplice compito di presentare il personaggio di Carol Danvers, ma allo stesso tempo di preparare gli amati della continuity cinematografica al quarto capitolo dedicato agli Avengers.
James Cameron produce e adatta il manga “Gunnm” di Yukito Kishiro, affidando la regia a Robert Rodriguez che per l’occasione mette da parte gli eccessi del suo cinema e si confronta con una produzione ad altissimo budget.
Spacciandosi per un razzista bianco, un poliziotto afroamericano s’intrufolerà tra le fila del Ku Klux Klan locale, costringendo un suo collega ebreo a spacciarsi per lui quando dovrà incontrarne i membri.
“Bohemian Rapsody” si rivela ben presto un film di forma più che di sostanza (cosa spiacevole visto il potenziale derivato dalla storia della band inglese), dove si è preferisce dare un ritmo serrato agli eventi raccontati in modo da nascondere la totale mancanza di profondità del racconto.
Negli anni in cui tutto si consuma nel momento in cui finisce, il vero miracolo compiuto da Cooper con “A Star Is Born” è far continuare il sogno. Arrivati alla fine non ci resta che rivolegere al film le stesse parole che Jack pronuncia a Ally: “Volevo guardarti ancora una volta”.
Diretto da Ryan Coogler “Black Panther” è un nuovo tassello del “Marvel Cinematic Universe”. Introdotta per la prima volta in “Captain America Civil War”, la pantera nera può finalmente godere di un suo film che come da prassi descrive approfonditamente il personaggio e il mondo da cui questo proviene.
Nel mondo di “Fight Club” non esiste alcun tipo di redenzione per una società che si sta lentamente alienando. Il thriller diretto da David Fincher, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è il cupo manifesto di un mondo in cui il corpo sta per essere rimpiazzato da un oggetto, dove i sentimenti non contano e il cuore ha meno importanza di un divano.
Dogman – Dure emozioni C’è un luogo in Italia sospeso fuori dal tempo, una bolla lontana da un vivere “moderno”....
A beautiful day – Serio e sincero In “A beautiful day” Joe (Joaquin Phoenix) è un ex militare in piena...