Ghosted

Ghosted – Un meccanismo fiacco

Dexter Fletcher con il suo film “Ghosted” non aveva certo l’intenzione di reinventare la ruota, ma sembra credere fermamente di poter rivitalizzare la commedia d’azione che ha avuto il suo splendore negli anni novanta e che successivamente ha perso smalto, nonostante alcuni tentativi di ravvivarla. Il regista di “Rocketman” e “Bohemian Rhapsody“, anche se non accreditato come tale, ha deciso di riproporre lo spy-movie “di coppia” con un cast accuratamente selezionato tra gli interpreti più in voga, il che dovrebbe far breccia nel cuore del pubblico. Tuttavia, già dal trailer, “Ghosted” fatica a mostrare qualcosa di accattivante e, purtroppo, la trama, che si basa su uno dei canovacci più classici del genere spy-comedy, conferma la mediocrità del film.

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La storia narra di un giovane contadino, Chris Evans, che si innamora di lei, Ana de Armas, una bellissima ragazza che in realtà è una spia. Dopo una giornata intera passata insieme, i due si separano e lui non riesce più a contattarla. Per puro caso riesce a scoprire dove si trova e decide di raggiungerla fino a Londra, ma una volta sul posto si trova, suo malgrado, a dover affrontare un intrigo internazionale, scoprendo la verità sul lavoro di lei. Tra battibecchi e colpi di scena, alla fine i sentimenti prevarranno su ogni cosa.

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La coppia Pitt/Jolie non era riuscita del tutto ad affrontare il genere con “Mr. & Mrs. Smith“, e purtroppo nemmeno Ewans e Ana de Armas riescono a farlo, lasciando sul podio la coppia Schwarzenegger/Curtis, che con “True Lies” di James Cameron ha portato sullo schermo la massima espressione della spy-comedy. Nonostante la fiducia di Dexter Fletcher nei suoi interpreti e nella sceneggiatura scritta a otto mani da Rhett Reese, Paul Wernick, Chris McKenna, Erik Sommers, “Ghosted” risulta privo di personalità sia sul piano estetico che narrativo, incapace persino di sfruttare al meglio l’estetica offerta da due degli interpreti più glamour e chiacchierati del momento.

Ghosted

“Ghosted” è un film adatto alla piattaforma di streaming su cui è stato distribuito, Apple tv+. Tuttavia, sarebbe più appropriato affermare che è stato concepito per essere fruito nel contesto domestico. Pur presentando uno spunto iniziale interessante e un cast convincente, le scelte stilistiche mostrano i limiti di un prodotto destinato al piccolo schermo, rivolto a un pubblico che preferisce il commento in tempo reale sui social network piuttosto che l’immersione nella trama. “Ghosted” risulta una messa in scena disorganizzata di un racconto privo di consistenza, il che rende difficile credere che possa piacere a qualcuno per quello che offre.

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1.5
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