Triple Frontier – Compatto e interessante
Un gruppo di ex militari si riunisce per rapinare un signore della droga sudamericano. Il piano è semplice, assaltare la villa del criminale, rubare i soldi nel minor tempo possibile, uccidere il trafficante e fuggire. Se il piano risulterà perfetto, l’avarizia umana ostacolerà a più riprese la fuga, mettendo le loro vite in serio pericolo.
Diretto da J. C. Chandor subentrato al posto di Kathryn Bigelow, che ritroviamo però tra i produttori, “Triple Frontier” è un thriller d’azione che non disdegna la contaminazione tra generi, senza però tralasciare una dimensione “intima” tra i personaggi, ma allo stesso tempo evitando di scavare troppo sotto la superfice del racconto. Il regista statunitense dirige un solido b-movie che vede un cast ben assortito, su cui spiccano Ben Affleck e Oscar Isaac, alle prese con un racconto che ibrida l’azione di stampo militare al più classico degli heist movie.
“Triple Frontier” inizia in modo molto cadenzato, prende il giusto tempo per delineare i protagonisti, per poi accelerare nella sua parte centrale, frenando poi per dedicarsi al rapporto tra i personaggi e il denaro che hanno rapinato. Risvolto inaspettatamente piacevole, che rende “Triple Frontier” una visione seppur non immancabile, sicuramente piacevole, che non si limita al compitino, ma che cerca comunque di accontentare chi oltre all’azione esige anche un minimo di profondità nei confronti della vicenda narrata. Chandor sfrutta appieno il suo cast e si mette al servizio di una pellicola che si “accontenta” di essere un b-movie, ma allo stesso tempo ambisce a non essere un mero spettacolo di superficie.