Io vi troverò

Io vi troverò – La vendetta di Liamo Neeson


Diretto da Pierre Morel, “Io vi troverò” porta sul grande schermo una storia di vendetta, ma prima ancora il rilancio come eroe d’azione di Liam Neeson, attore salito alla ribalta per ruoli per lo più drammatici negli anni novanta. L’attore britannico non è mai stato un interprete distante dai film di genere, basti pensare a “Darkman” o a “Rob Roy“, ma è innegabile che lo sguardo del pubblico si è posato su di lui grazie a ruoli come quello di Oscar Schindler in “Schindler’s List” di Steven Spielberg, o per il rivoluzionario Michael Collins nel film omonimo diretto da Neil Jordan.

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“Io vi troverò” diviene all’interno della filmografia dell’interprete una nuova ripartenza a un’età in cui l’approccio al genere azione non è semplice. A credere però nell’impresa c’è il lungimirante Luc Besson (Léon) che assieme al fido Robert Mark Kamen (Il Quinto Elemento), consegna a Pierre Morel i mezzi e la storia giusta con cui sfruttare la fisicità dell’interprete principale.

Io vi troverò

La storia di “Io vi troverò” vede l’agente segreto Bryan Mills (Neeson) desideroso di recuperare il rapporto con la propria figlia diciassettenne. A causa del suo lavoro, pericoloso, segreto e ovviamente lontano da casa, Mills ha logorato il rapporto sentimentale con la ora ex moglie Lenore (Famke Janssen), ma ora è intenzionato a non perdere completamente l’affetto della figlia. Quando questa in vacanza a Parigi verrà rapita assieme alla sua amica da una banda di malviventi, Bryan inizierà una corsa contro il tempo per salvare le ragazze e fargliela pagare cara ai rapitori.

Io vi troverò

Se è vero che a far funzionare i film d’azione sono i momenti in cui questa esplode sullo schermo, “Io vi troverò” nella sua breve durata non lesina di sicuro da questo punto di vista, portando sullo schermo molte sequenze adrenaliniche che funzionano grazie alla bravura di Neeson, perfettamente calato nei panni dello spietato Bryan Mills, prima che per la bravura di Pierre Morel nel metterle in scena. La sceneggiatura di Robert Mark Kamen è lineare e senza grossi colpi di scena, ma lascia spazio all’interprete principale di tratteggiare al meglio il suo personaggio.

Io vi troverò

Di fatto, l’ex agente speciale Bryan Mills è lo stereotipo di quanto pellicole di genere hanno offerto in tutti questi anni. Per molto tempo è stato impersonificato da attori che erano eroi già a partire dalla loro immagine esterna allo schermo. “Io vi troverò” mette al centro una figura che, per movenze, fisico ed età, ha tutt’altro che il magnetismo dell’eroe classico. Bryan Mills è un padre di famiglia che ha smesso da tempo di lottare, sconnesso con il mondo che lo circonda. Tuttavia, trova una spietata lucidità e risolutezza quando deve mettere da parte la natura di pensionato per ritornare a fare ciò che gli riesce meglio: un fiume inarrestabile di morti e torture di vario tipo.

Io vi troverò

A rendere credibile il tutto è proprio la cura riposta nella caratterizzazione del protagonista nel primo atto della pellicola, fondamentale per suggerire quanto potrebbe essere spietato all’occorrenza. “Io vi troverò” funziona principalmente grazie al suo interprete principale, perfettamente credibile nelle azioni che compie sullo schermo. Questo fatto fa sorpassare i vuoti di trama e le eventuali critiche sulla messa in scena dell’azione, che fatica a trovare un proprio stile. Pierre Morel risulta essere l’elemento debole di una pellicola che si rivela un buon prodotto d’intrattenimento, ma nelle mani di qualcuno con una visione più elegante, avrebbe potuto ambire a diventare più di un semplice cult per gli amanti del genere.

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CONCLUSIONI
Il film si basa sulla forza interpretativa di Neeson, sebbene la trama sia lineare. La caratterizzazione del protagonista aggiunge profondità al personaggio, compensando le carenze nella regia.
2.5
VOTO
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