Io sono nessuno

Io sono nessuno – Tra Taken e John Wick

Il cinema d’azione americano riconferma con “Io sono nessuno” l’esistenza di una corrente sempre più ampia di titoli che preferiscono la sostanza, il corpo e gli stuntman agli effetti speciali. Tutto ha avuto inizio con il primo “John Wick“, che ha dato il via a una rinascita del cinema d’azione in cui l’estetica, o meglio lo stile stesso, prevale su ogni altro elemento. Spesso, però, il risultato non porta a pellicole memorabili, concentrandosi troppo sull’esercizio di stile e sull’unione tra tecnica e spettacolarità, generando film in cui l’azione, per quanto efficace, finisce per sopraffare ogni altra cosa.

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Basti pensare a titoli come “Tyler Rake” o “Jolt“, in cui si assiste a un’abbondanza di azione senza realmente appassionarsi ai personaggi o alla storia. “Io sono nessuno”, diretto da Ilya Naishuller, regista russo a cui dobbiamo anche il trascurabile “Hardcore!“, fortunatamente non rientra in questa categoria e raggiunge appieno l’obiettivo, offrendo uno sguardo appassionante sull’epopea di un uomo comune che finisce per dare sfogo ai propri istinti violenti, trovandosi coinvolto in un disegno criminale ben al di sopra delle sue aspettative.

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A decretare il successo di “Io sono nessuno” ci sono due elementi fondamentali. In primo luogo, la linearità della trama, che si sviluppa gradualmente in modo coerente. In secondo luogo, c’è Bob Odenkirk, che nel ruolo del protagonista conferisce al personaggio tutte le sfumature necessarie per trasformarlo da un uomo comune stanco della routine quotidiana a un carismatico personaggio d’azione, capace e risoluto, al quale è impossibile non affezionarsi.

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Come per altre produzioni di 87North Productions, anche “Io sono nessuno” aspira a diventare un cult tra il pubblico grazie alla sua forte personalità, che compensa il budget ridotto con cui è stato realizzato. In 90 minuti di durata, il film ci trasporta in un crescendo d’azione che, sebbene non offra una struttura narrativa veramente originale, è così ben ritmato che è difficile non rimanerne affascinati. “Io sono nessuno” non è certo esente da difetti, ma è esattamente ciò che vuole essere: un cult istantaneo.

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CONCLUSIONI
Bob Odenkirk è convincente nel ruolo del protagonista, trasformando un uomo comune in un personaggio d'azione carismatico. Nonostante qualche difetto, il film riesce a coinvolgere con una trama lineare e un'azione ben ritmata. Un cult instantaneo.
3
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