Il Castello errante di Howl – Semplice magia
In una terra dove reale ed irreale sembrano fondersi, dove la guerra è presente nella vita quotidiana al pari della magia, vive Sophie una ragazza che si appresta a vivere la sua più grande esperienza: l’amore. Tramutata in vecchia da una maledizione si ritroverà a fare la governante nel castello incantato del mago Howl, nella speranza di liberarsi dalla fattura fattagli dalla strega delle lande. Dopo innumerevoli avventure e personaggi di ogni tipo Sophie imparerà a convivere con se stessa ed allo stesso momento con gli altri. E’ successo un’altra volta, di fronte a questo lavoro del nipponico regista Hayao Miyazaki siamo ritornati nuovamente bambini, e come ogni volta siamo felicissimi che sia accaduto.
Dopo “La città Incantata” sembrava che per l’ennesima volta volesse ritirarsi e fortunatamente così non è stato, ma per di più questo lungometraggio animato mostra ancora una volta, come se ve ne fosse stato il bisogno, le enormi doti di quello che è forse il più grande narratore moderno per bambini di ogni età. “Il castello errante di Howl” è un volo radente sull’acqua di un lago intriso di colori vivaci, si plana su paesaggi indimenticabili ascoltando melodie stupende, non c’è spazio per riflettere ma solo per godersi tutto quello che ci viene raccontato.
“Il Castello errante di Howl” è un manifesto di rara intensità e bellezza, dove veniamo esortati a non abbandonare mai la nostra identità, le nostre idee ed i nostri sogni, perché le cose che ci rendono persone non sono fuori o attorno a noi, ma bensì racchiuse nel nostro cuore in un romantica poetica che non dovremmo mai tentare di nascondere agli altri ma prima ancora a noi stessi.
Per pensare basteranno i titoli di coda quando ormai avremmo smesso di volare e inizieremo a fischiare il motivo del film contenti ma non assuefatti, perché alla fine si vorrebbe avere subito la possibilità di riprovare così tante emozioni. Nonostante sia risaputa la bravura di Myazaki nel raccontare storie adatte ad ogni età, non si riesce a rimanere impassibili di fronte ai suoi film, ogni volta ci si sorprende di come questo cineasta riesca sempre a trovare un modo del tutto originale per narrare le sue storie, senza dimenticare d’inserirci i suoi temi distintivi come l’inquinamento e la guerra.
“Il Castello errante di Howl” è un manifesto di rara intensità e bellezza, dove veniamo esortati a non abbandonare mai la nostra identità, le nostre idee ed i nostri sogni, perché le cose che ci rendono persone non sono fuori o attorno a noi, ma bensì racchiuse nel nostro cuore in un romantica poetica che non dovremmo mai tentare di nascondere agli altri ma prima ancora a noi stessi.
Ed è proprio il racconto di formazione inversa a stupire maggiormente, dove vediamo il personaggio di Sophie divenire vecchia e comprendere come l’età non conti poi molto se lo spirito rimane allegro e giovane; si potrebbero spendere ore a parlare del personaggio, ma anche di tutti gli altri comprimari, però si rischierebbe di annullare completamente la magia della storia. Tra incantesi, guerre, porte che si aprono sull’infinito che tutti vorremmo vedere, Hayao Miyazaki ci regala il suo ennesimo capolavoro.