The Boogeyman

The Boogeyman – Terrore Notturno

Tratto dall’omonimo racconto di Stephen King, “The Boogeyman” diretto da Rob Savage porta sul grande schermo la figura del “babau”, ossia quel mostro che si nasconde nell’oscurità degli armadi per assalire le vittime nel momento più opportuno. Il giovane regista inglese, con questo adattamento, mette la sua firma sul lavoro dedicato al grande schermo più riuscito. Il materiale di partenza dà modo al cineasta di creare una pellicola che può sia costruire lentamente l’atmosfera narrativa che sfociare nell’orrore più puro grazie alla creatura che dà il titolo al film.

The Boogeyman

La storia di “The Boogeyman” inizia con l’inaspettato arrivo di un insolito paziente nello studio di uno psicologo. L’uomo, estremamente nervoso, inizia a raccontare come i suoi figli siano morti uno ad uno nel giro di qualche tempo. Mentre agli occhi del mondo il principale sospettato sembra essere proprio lui, egli è convinto che nella casa dove abita ci sia una creatura malvagia che si nasconde nell’oscurità, pronta a colpire al momento opportuno. Incredulo e spaventato, lo psicologo chiama la polizia in soccorso, ma prima che questa riesca ad arrivare, il paziente muore dentro casa sua. Dopo qualche giorno, le due figlie del terapeuta iniziano a manifestare le stesse paure descritte dal paziente suicida.

The Boogeyman

A questo punto, non rimane che affrontare la verità, anche se questa travalica i confini della logica. “The Boogeyman” si presenta fin da subito senza troppe ambizioni autoriali, e questo ne determina la riuscita. Rob Savage, forse conscio delle proprie abilità e dei suoi limiti, si guarda bene dalla tentazione di metaforizzare il racconto e si “limita” a realizzare un film di mestiere che finisce per superare le aspettative. La scelta migliore compiuta dal regista va ricercata nella dilatazione del racconto entro limiti che generano curiosità, ma allo stesso tempo permettono la costruzione di un’atmosfera ideale per immergersi nel racconto.

The Boogeyman

Nonostante “The Boogeyman” non si allontani da alcuni stereotipi del genere (si pensi alla famiglia in lutto o al folle che tanto folle non era), riesce a mescolarli internamente con il giusto tono che ne determina la riuscita invece della più classica derisione. Sebbene “The Boogeyman” proceda senza troppe sorprese, va detto che il suo andamento compassato, che per ovvie ragioni aumenta di ritmo nella parte finale, riesce a intrattenere senza annoiare.

The Boogeyman

Il film è comunque un horror commerciale; gli spaventi, sebbene ben realizzati sul grande schermo, potrebbero non cogliere impreparati gli amanti del genere. Tuttavia, a sopperire a questa mancanza, vi è la cura riposta nel dare lo spessore necessario (seppur limitato) ai personaggi e nello svelamento della creatura. Come scritto in apertura, Rob Savage con “The Boogeyman” firma la sua miglior prova da regista, che è di fatto un horror più che discreto, non indispensabile, ma gradevole.

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CONCLUSIONI
Il film "The Boogeyman," diretto da Rob Savage, adatta il racconto di Stephen King, portando sullo schermo il tema del "babau" che si nasconde nell'oscurità degli armadi. Il regista crea una pellicola che costruisce lentamente l'atmosfera narrativa, sfociando nell'orrore puro. Il film, sebbene non innovativo, intrattiene con successo, superando le aspettative.
2.5
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