My Blueberry Nights – L’unitaria misura del sentimento
C’è un’aria pesante nella New York notturna. Una città fatta di volti d’ogni tipo che portano i segni di amori e sconfitte, vittorie e delusioni. Nel locale di Jeremy (Jude Law) entra infuriata Elizabeth (Norah Jones), in cerca del suo fidanzato, ma dal suo viso traspare la voglia d’incontrarlo con la donna con cui la sta tradendo. Nel suo immaginario il desiderio di cogliere in fallo il fidanzato lascerà spazio al gusto di conoscere nuove persone, ed infatti sarà proprio grazie a Jeremy che lei prenderà coscienza del significato del sentimento “amore”. Proprio in quella notte in cui il suo cuore voleva sentirsi tradito e sconfitto, rinascerà innamorato e bisognoso di nuove esperienze.
Ecco che Elizabeth viaggerà in lungo ed in largo per l’America incrociando la sua vita con quelle di Arnie e Sue (David Strathairn, Rachel Weisz), una coppia asfissiata dall’amore che l’uno ha nei confronti dell’altra, finendo per accompagnare l’insicura giocatrice di poker Leslie (Natalie Portman) fino a Las Vegas dal padre morente. Ognuna di queste anime cambierà la concezione dell’essere da parte di Elizabeth rafforzando in lei la sicurezza ed il bisogno dell’uomo di avere qualcuno con cui rapportarsi, finendo per riportarla al punto di partenza, ossia il ristorante di Jeremy. Wong Kar Wai si trasferisce sul suolo americano ed il cambiamento non ha investito solo i luoghi ma anche la narrazione.
“My Blueberry Nights” infatti mette il singolo al centro della vicenda, così come il sogno americano è a misura unica, anche l’amore sul territorio a stelle e strisce viene interpretato dal regista come qualcosa di non condivisibile, da afferrare e tenere stretto in modo del tutto egoistico. In un paese affollato da corpi e luci i sentimenti sembrano non poter essere puri, ma anzi il più delle volte sono filtrati da ciò che li circonda che possono essere le luci di un casinò o la desolazione di una strada.
L’occhio di Wong Kar Wai non si ferma alla superficie estetica dei corpi, ma tenta di esplorarli nel profondo, mostrando che la sicurezza di una giocatrice di poker viene meno ogni qual volta è costretta ad abbandonarsi agli altri, ma allo stesso tempo mostra come un’amore puro ed incondizionato come quello di Arnie per la moglie Sue, trova delle difficoltà enormi a sopravvivere in una società in cui i corpi stanno lentamente trasformandosi in oggetti del desiderio, ed il cui unisco scopo sembra essersi spostato verso dal compiacimento dei sentimenti all’appagamento della carne andando così a sminuire la carica emotiva del cuore.
“My Blueberry Nights” è però un film atipico, in quanto la struttura ad episodi capace in un’attimo di far assimilare personaggi ed eventi, tende a sminuire l’empatia necessaria per far si che Elizabeth traghetti chiunque in questo oceano di colori, musiche e torte di mirtilli. E nonostante un ritmo ben cadenzato si finisce ricordare più l’estetica del contenuto, perché proprio come un dolce, My Blueberry Nights inebria di gusto che sparisce troppo presto dal palato.