La prima notte del giudizio

La prima notte del giudizio – Nuovo regista, nuovo inizio

Con “La prima notte del giudizio,” la saga ideata da James DeMonaco giunge al quarto capitolo, portando con sé diverse novità. La prima che balza all’occhio è il cambio di regista. DeMonaco abbandona in parte la sua creatura, si occupa della sceneggiatura, ma lascia il posto dietro la macchina da presa a Gerard McMurray. Questo passaggio del testimone dona a questo quarto capitolo uno sguardo diverso, enfatizzando il lato d’azione a discapito della componente politica che è sempre stata il fulcro degli eventi.

La prima notte del giudizio

Qui, il gioco si ribalta, le riflessioni appaiono molto più diluite a favore di uno spettacolo canonico. “La prima notte del giudizio,” come suggerisce il titolo, si colloca cronologicamente prima delle precedenti pellicole e racconta l’inizio di tutta la follia legata alla purga annuale. Sulla carta, l’idea è abbastanza interessante, mostrare come una società arrivi al collasso sociale al punto di abbracciare questa soluzione come unico rimedio per risolvere la povertà e la crisi economica di un’intera nazione.

La prima notte del giudizio

Tuttavia, “La prima notte del giudizio” si rivela tutto fuorché graffiante o capace di creare interesse per i personaggi al centro della vicenda. Ambientato nell’isola di Staten Island a New York City, il film narra la nascita di “lo sfogo,” un esperimento sociale voluto dal nuovo partito di maggioranza chiamato “I Nuovi Padri Fondatori,” ideato dalla dottoressa May Updale (Marisa Tomei). L’esperimento consiste in una notte in cui tutti i crimini, dall’omicidio al furto e qualsiasi atto vandalico, sono ammessi senza conseguenze.

La prima notte del giudizio

La dottoressa spera che liberare la rabbia repressa migliorerà la società, mentre i politici vogliono sfruttare l’evento per decimare la fetta più povera della popolazione. Quando l’esperimento sembra non funzionare come previsto, dei mercenari assoldati dal governo iniziano a uccidere i cittadini di Staten Island a partire dalle case popolari. Per fermarli, un gruppo di criminali decide di opporsi a loro per salvare l’isola in cui sono cresciuti.

La prima notte del giudizio

“La prima notte del giudizio” procede senza grandi sorprese, rimanendo fedele al classico b-movie in cui un anti-eroe si ritrova a dover salvare la situazione suo malgrado. Il sottotesto politico in questo quarto capitolo è irrilevante, e quello sociale non va oltre gli stereotipi del genere. I personaggi sono piuttosto canonici nella caratterizzazione e nell’arco narrativo. In confronto ai capitoli precedenti, “La prima notte del giudizio” risulta poco interessante ma rimane un solido b-movie d’azione che intrattiene senza grossi problemi.

La prima notte del giudizio

Questa è una magra consolazione, considerando le potenzialità del soggetto. È fisiologico che, al quarto episodio, una sensazione di stanchezza si faccia sentire sullo schermo. “La prima notte del giudizio” non aggiunge nulla a quanto sia già stato detto nei capitoli precedenti e, allo stesso tempo, non è particolarmente interessante come visione a sé stante. L’unico vero motivo per vederlo potrebbe essere il completismo.

Dove Vedere La prima notte del giudizio
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CONCLUSIONI
Nel quarto capitolo della saga, "La Prima Notte del Giudizio," il regista cambia e la trama torna alle origini, esplorando l'inaspettato inizio della sanguinaria purga annuale. Tuttavia, il film si allontana dalla politica per concentrarsi sull'azione, risultando meno coinvolgente rispetto ai predecessori ma mantenendo il suo status di solido b-movie d'azione.
2.5
VOTO
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