Pitch Black

Pitch Black – Un cult assoluto

Vedere oggi “Pitch Balck” ci ricorda che negli anni 2000 il cinema americano è andato sicuramente verso un taglio netto del numero di produzioni annuali. Contestualmente a questa diminuzione c’è stato un aumento di dimensioni e portata di quelle rimanenti. Il pubblico iniziava a non digerire più l’effetto speciale artigianale, ma era attirato da quello digitale incastrato senza soluzione di continuità nello scorrere della pellicola. Tutte le produzioni minori, non contando su budget altisonanti dovevano arrangiarsi con idee e inventiva. D’altronde non tutti sono Steven Spielberg o James Cameron che come decidono di realizzare un film le major fanno a gara per dare loro i soldi. E proprio nel 2000 quando mezzo mondo deve ancora riprendersi dalla batosta del primo “The Matrix”, un film diretto da un quasi sconosciuto di nome David Twohy e interpretato da un ignoto attore di nome Vin Diesel, intitolato “Pitch Black” esce nelle sale per diventare istantaneamente un cult, mettendo il suo protagonista sulla rampa di lancio per la notorietà, ma anche consegnando al cinema uno degli antieroi più iconici di sempre.

La storia di “Pitch Black” racconta dell’atterraggio di una nave spaziale mercantile in avaria su un pianeta desertico sconosciuto. Tra i passeggeri del velivolo c’è un detenuto di nome Richard B. Riddick, un assassino letale che sfruttando l’incidente riesce a scappare. Il resto dell’equipaggio nel tentativo di trovare qualche abitante sul pianeta, scopre che in realtà questo è stato abbandonato a causa di una specie aliena che ne invade la superfice divorando qualsiasi forma di vita ogni volta che il sole tramonta. Oltre a questa di per sé non piacevole notizia, scopriranno che ogni ventidue anni i tre soli che illuminano questo desolato infeno finisco per dare vita ad una eclissi solare che dura qualche mese. Con Riddick a piede libero e una razza aliena che sta per pregustarsi un ricco banchetto, all’equipaggio non rimane altro che unire le forze per sopravvivere.

“Pitch Black” diretto da David Twohy non è solamente un b-movie fiero e cosciente di esserlo, ma è anche un b-movie di stampo horror/sci-fi con una cura per l’estetica ben sopra la media. Di fatto è la classica pellicola in cui ogni sua parte va ad incastrarsi perfettamente, dando vita ad uno spettacolo accattivante che fa presa praticamente su ogni spettatore. “Pitch Black” non solo può contare su un comparto tecnico di buon livello e una sceneggiatura (per quanto semplice e derivata) ben scritta, ma porta sullo schermo un personaggio iconico come Riddick, che con la sua personalità e fisicità non solo diventa ben presto l’eroe per cui patteggiare, ma è così ben caratterizzato che allo scorrere dei titoli di coda vorresti vederlo subito in una nuova avventura (anche se i due seguiti incentrati proprio su questo personaggio sono trascurabili).

David Twohy con “Pitch Black” sfruttando un cast di semi sconosciuti, tra cui figurano anche Radha Mitchell e Keith David di carpenteriana memoria, scrive e dirige un film con il quale può riprendersi una “piccola” rivincita nei confronti di una grossa produzione a cui lavorò come sceneggiatore, per poi vedere il suo operato distrutto da una serie di sfortunati eventi celebri quanto il film stesso intitolato “Waterworld”. Con “Pitch Black” il cineasta statunitense firma la sua miglior pellicola dietro la macchina da presa, misurando abilmente la tensione, sfruttando la storia per mascherare un budget ridotto riesce a dare vita a un gioiellino d’intrattenimento. I toni ed i tempi sono sempre corretti per il racconto che si svela allo sguardo e ogni personaggio ha il giusto spazio e minutaggio scenico, risultando così mai inutile anche quando di fatto si tratta di pura carne da macello.“Pitch Black” è una corsa in discesa che aumenta pian piano la velocità, regalando tensione e colpi di scena sempre estremamente funzionali ed emozionanti. Nonostante abbia ormai oltrepassato la soglia dei vent’anni funziona ancora perfettamente sia come prodotto d’intrattenimento che come pellicola sci-fi. Illustre rappresentate di un cinema popolare di “fascia media” ormai ucciso dai blockbuster multimilionari, “Pitch Black” rimane fiero rappresentate di una cinematografia basata sull’azzardo produttivo che non su di un calcolo statistico.

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In breve
“Pitch Black” è una corsa in discesa che aumenta pian piano la velocità, regalando tensione e colpi di scena sempre estremamente funzionali ed emozionanti. Nonostante abbia ormai oltrepassato la soglia dei vent’anni funziona ancora perfettamente sia come prodotto d’intrattenimento che come pellicola sci-fi.
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