Saturno Contro

Saturno Contro – Il futuro non è programmabile

Un gruppo di amici. Passano gli anni e le strade di ognuno si assottigliano, il percorso nel cammino della vita non è più legato alla coralità del gruppo, ma ai tasselli costruiti dal singolo. Ma bellezza del ritrovo, la possibilità di scambiarsi scherzi e sorrisi, ritorna ad ogni riunione, si fa forte negli attimi in cui viene vissuta, assopendo subito dopo. Un gruppo non andrebbe mai diviso, nemmeno dovrebbe essere minato dai componenti dello stesso, perché spesso accade che all’interno del microcosmo di amicizie si riesca a trovare tutto quello che il mondo esterno non offre.

Lo sa bene Lorenzo (Luca Argentero) che con l’utilizzo di luci ed ombre è la colla che tiene insieme i mosaici di un quadro che gli altri non sembrano vedere, nemmeno il suo amante Davide (Pierfrancesco Favino) comprende l’importanza dell’unità. Tutti capiranno il peso di questa “famiglia d’estranei” solamente alla morte di Lorenzo, dove tutto esploderà per poi rinascere da un’atipica implosione. Il nuovo film del regista italo-turco, “Saturno Contro” porta una ventata d’aria nuova nel suo cinema, fatto di intimi universi sempre sospesi tra il presente ed il passato.

L’aggiunta dell’elemento corale colloca la storia su più piani narrativi, dislocandola su identità marcate e delineate di ogni protagonista, dove nessuno prevale sull’altro e dove tutti hanno la stessa medesima importanza. Il risultato trasforma la sceneggiatura in un poligono dai lati uguali senza mai formare un angolo più acuto, rendendo tutto omogeneo e permettendo allo spettatore di vedere da angolazioni diverse, una storia differente ma dallo stesso significato. “Saturno contro” è il cinema che si nutre di vita, la ingloba al suo interno per ri-plasmarla a piacimento ed offrirla allo spettatore sotto la sua luce, delineandone lineamenti ed identità.

Ed il proseguo della vicenda questa volta viene affidata a delle musiche scostanti ed a movimenti di camera dolci, mansueti ma inconcludenti nello sfruttamento del parco attori. “Saturno contro” è audace, coraggioso, ma allo stesso tempo decadente e inconsistente, dato che non ci viene mai offerta la possibilità di entrare a far parte della sua geometria di vita, relegandoci a meri spettatori di un teatrino che non emoziona come dovrebbe e vorrebbe. Il film di Ozpetek viaggia sulla linea di confine tra l’immersione completa e la noia, ci mostra la porta per entrare nel suo mondo ma ci nega la chiave per aprirla, riservandoci come unica vera emozione la noia.

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