Virus Letale

Virus Letale – Nemico invisibile

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In questa rubrica dedicata ai miei cult personali sono stato molto combattuto se inserire al suo interno “Virus Letale”. Il motivo principale è che il film di Wolfgang “La Storia Infinita” Petersen, si dimentica veramente troppo presto a fine visione, ma durante questa diverte meglio di molti altri thriller d’azione usciti in quegli anni. Quindi avendolo rivisto di recente, mi sono riaffiorate nella mente le innumerevoli volte che lo vidi da ragazzo, da solo o con mio padre nello “splendore” del nastro VHS. E questo mi sembra un buon motivo per inserirlo tra i miei cult personali. Quindi bando agli indugi e cominciamo dalla trama.

“Virus Letale” inizia in un campo militare americano situato in Zaire negli anni sessanta, una strana epidemia sta decimando le truppe. Quella che sembra una comune influenza, si rivela essere letale nel giro di poche ore. I medici militari incaricati dal governo di controllare la situazione decidono che l’unico modo per fermare questo nuovo virus, sta nel distruggere l’intera zona mediante l’utilizzo di una bomba, aderendo al protocollo “Tabula Rasa”. Compiendo un balzo di trent’anni facciamo la conoscenza del colonnello medico Sam Daniels (Dustin Hoffman). Questo viene mandato in Sudafrica a controllare un virus simile all’ebola che si sta propagando in un piccolo villaggio. Compresa la gravità della malattia, il colonnello tornato in patria cercherà di mettere in allerta tutti i suoi superiori, perché è necessario trovare una cura prima che possa diffondersi oltre i confini di quel territorio. Nessuno gli darà ascolto fino a quando, per una sfortunata coincidenza di eventi, arriverà negli Stati Uniti contaminando l’intera popolazione della cittadina rurale di Cedar Creek. A Quel punto Sam si vedrà costretto ad agire contro il volere dei suoi superiori, che nascondo più di una verità, per trovare un modo di arrestare il virus prima che questo si diffonda a livello globale.

Anno 1995, Wolfgang Petersen dopo un esordio di tutto rispetto con “U-Boot 96” e il successo di pubblico globale ottenuto con “La Storia infinita”, dirige da qualche anno in America film commerciali di buon successo. Dopo il teso thriller con Clint Eastwood “Nel centro del mirino”, dove lavora con Rene Russo che ritroviamo anche in questo film, è per le major hollywoodiane una “garanzia” di successo al botteghino. Ed in effetti con “Virus Letale” il regista tedesco, grazie al suo curriculum, raggruppa un cast di tutto rispetto dove oltre a Dustin Hoffman e la Russo troviamo Kevin Spacey, Cuba Gooding Jr e comparse di lusso come Morgan Freeman e Donald Sutherland. “Virus Letale” esce e segna quello che probabilmente è il suo primo passo falso alle prese con una produzione ad alto budget. Il film che comunque incassa quasi 190 milioni di dollari a fronte di un costo produttivo di 50, si rivela comunque profittevole per la produzione, ma questo non lo salva da un oblio dal quale vegetava fino all’arrivo, purtroppo, della pandemia globale da Covid-19, che ha praticamente tolto dalla naftalina il titolo in questione.

“Virus Letale” paga un’eccessiva lentezza del racconto, che però è ben nascosta grazie alle interpretazioni degli attori, Dustin Hoffman in inedita versione militaresca su tutti. Non è certamente facile costruire azione attorno al lavoro di alcuni tecnici di laboratorio, ma Petersen non sembra scoraggiato dal compito e fa tutto quello che può per movimentare il racconto. Con largo utilizzo di piani sequenza alternati a riprese campo largo, musiche dosate, il film procede spedito con una struttura lineare ma comunque funzionale. Non regala certo alcuna critica feroce verso il sistema, o l’essere umano che compie scelte in virtù del personale tornaconto anche quando queste vanno a scapito della collettività. Quello che “Virus Letale” offre è un intrattenimento dallo sfondo serioso, con qualche puntata eroistica e poca attinenza scientifica, ma con molta volontà di intrattenere creando spettacolo. E alla fin fine ci riesce egregiamente e sicuramente molto meglio di altri titoli usciti in quel periodo.

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“Virus Letale” paga un’eccessiva lentezza del racconto, che però è ben nascosta grazie alle interpretazioni degli attori, Dustin Hoffman in inedita versione militaresca su tutti.
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