Trigger Warning: Vendetta e rimpianti nell’America desolata di Mouly Surya
Diretto da Mouly Surya, “Trigger Warning” risulta più interessante per il ritorno di Jessica Alba come protagonista assoluta di un lungometraggio, dopo un lungo periodo di assenza, piuttosto che per particolari qualità o innovazioni narrative. Il film si dimostra più diligente che emozionante, cercando di aggiungere profondità a una trama di vendetta già vista, sfruttando la presenza della sua protagonista femminile e ambientandosi in quelle lande desolate di un’America che ormai sembra essere diventata set di se stessa.
La trama segue un’agente speciale governativa che, appresa la notizia della morte del padre, torna nella sua città natale. La letale e determinata Parker, interpretata da Alba, non crede alle coincidenze e inizia a indagare sull’accaduto, scoprendo presto un traffico d’armi che coinvolge alcuni abitanti della città e il terreno dove il padre gestiva un bar. Inizia così una caccia alla verità e alla giustizia, decisa a fare in modo che i colpevoli non possano più fare del male a nessuno.
Mouly Surya sembra essere più interessata al dramma intimo della perdita e del lutto che all’azione pura, ma “Trigger Warning” rimane, essenzialmente, un revenge movie. Per questo motivo, la regista pare quasi costretta a inserire sequenze d’azione che conducono lo spettatore verso un finale tanto atteso quanto prevedibile, offrendo esattamente ciò che ci si aspetta da un film di questo genere. Non c’è nulla di male nel non essere sorprendenti, ma forse un piccolo sforzo per evitare di risultare del tutto dimenticabili sarebbe stato apprezzato.