Top & Flop 2013…anche no. Ecco le pellicole che hanno soddisfatto le mie aspettative

E’ inevitabile che esistano post di blog dall’originalità vicina allo zero assoluto, alcuni di questi indipendentemente dall’argomento trattato accomunano i blogger, visto che appaiono copiosi in determinati periodi dell’anno praticamente ovunque. Ora il motivo per cui questo avvenga l’ho da sempre ricercato e credo sia solamente la facilità con cui è possibile scrivere qualcosa avendo una specie di argomento preimpostato. Praticamente quello che succedeva quando in classe durante un esame d’italiano l’insegnante proponeva tre argomenti da sviluppare, dei tre uno era sempre “tema libero”. Beh durante tutto il periodo dell’anno chi scrive assiduamente, si scontra sempre con la libertà dell’argomento, quindi quando si giunge a ridosso di Natale o Capodanno, si presentano due ghiotte possibilità, quella di scrivere uno o due post dedicati agli auguri, ed uno dedicato al sunto dell’anno appena trascorso, magari stilando la classica lista/classifica. Visto che nemmeno io ne sono immune, ho tentato di variare almeno la formula stilando una lista cortissima delle pellicole che non mi hanno deluso, ma anzi, si sono proprio rivelate come mi aspettavo. Quindi niente posizioni top e flop, anche se la tentazione sarebbe moltissima, ma solo i film in grado di non deludere le mie aspettative. Nel farlo mi rendo conto che questo 2013 è per me stato costellato prevalentemente costellato da cinema americano e d’intrattenimento, chissà se è stato un bene…mah

L’evocazione

James Wan dopo aver creato la saga di SAW realizzando il primo ed unico decente capitolo della stessa, ha poi realizzato pellicole del tutto trascurabili fino ad “Insidius”, film che seppur con budget modesto riuscì a omaggiare in modo dignitoso gli horror anni 80, su tutti “Poltergeist”. L’operazione non era semplice, specie considerato che il genere horror in linea di massima cannibalizza se stesso risputando pellicole fotocopia, inutili e persino non funzionali. Quando lessi le prime informazioni riguardo “L’evocazione” si accese subito la curiosità di andare a vedermelo tra i muri della sala, visti i temi trattati e quegli echi di “Amityville” di Rose (film carino ma ampiamento sopravvalutato). In effetti questa sua ultima pellicola non solo è migliore di “Insidius” (che però ne condivide il peggior difetto, non riuscire a mantenere alto l’interesse nella parte finale, intrattenendo comunque a dovere), ma è probabilmente il miglior horror del 2013.

Star Trek  – Into Darkness

Ho “amato” il primo capitolo realizzato da J.J. Abrams, ricordo che una volta uscito dalla sala avrei preso un’altro biglietto per rivederlo “a caldo” (invece quella sera feci comunque una doppia visione ma ricaddi su “Angeli e Demoni”). I motivi erano molti, tra questi però il primo “Star Trek” era un blockbuster emozionante, ritmato con personaggi non odiosi, una colonna sonora splendida ed azzeccata. Quindi aspettavo questo secondo capitolo da prima del suo annuncio. Con i seguiti è sempre difficile non deludere, ma vista la squadra produttiva immutata, unita al fatto che questa nuova saga cinematografica era effettivamente nata con le misure del grande schermo e non della scatola catodica, il barometro delle aspettative segnava un livello bello alto. Questo “Into Darkness” non riesce a migliore quanto di buono aveva fatto il primo capitolo, ma propone una storia altrettanto affascinante, con la medesima qualità. E quest’ultima non mi sembra cosa da poco.

Django Unchained

Tarantino lo aspetto sempre al varco, non lo amo alla follia come altre persone, ma ammetto che i suoi film mi piacciono sempre moltissimo. Svegliarmi una mattina e leggere che sta realizzando un film western con Leonardo Di Caprio come villain è bastato per farmi svenire, un paio di volte. Metabolizzata la notizia mi ritrovo in compagnia di una scimmia capace di farmi cercare ogni giorno anche la più piccola notizia riguardo la produzione, anche perchè questo “Django” arriva subito dopo la sua opera migliore, quel “Bastardi senza gloria” che ancora gira per la mia mente. Dal momento dell’uscita sono stati sprecati un numero immaginabile di carattere da parte di mezzo mondo, l’altra metà probabilmente se lo è gustato e goduto con il sorriso da scolaretto sulle labbra. “Django Unchained” alla fine ha ripagato benissimo le attese, rimane inferiore al precedente lavoro ma tutto quello che ci si aspetta da un western di Tarantino, è presente.

Gravity

Alfonso Cuarón ha tutta la mia attenzione da quando ha realizzato una pellicola dedicata alle avvenutre di Harry Potter non solo decente, ma avvincente, senza contare che dal suo capitolo in poi la cifra stilistica e visiva della saga è praticamente cambiata. Il ritorno alla fantascenza dopo lo splendido “I figli degli uomini”, era ovviamente gradito ed atteso. Ho cercato in ogni modo di andarmelo a vedere all’apertura della Mostra del cinema di Venezia, ma come sempre non sono riuscito ad incastare tutta una serie di altri impegni in modo da ritagliarmi del tempo da spendere a mio piacimento (sto proprio messo male, non aver tempo per me stesso, com’è possibile?). La cosa peggiore è che il suddetto film stavo addirittura per mancarlo all’appuntamento in sala, ma fortunatamente così non è stato e nonostante io sia piuttosto reietto alle visioni con occhiali 3D al seguito, in questo caso non ho potuto assolutamente optare per la visione “classica”. Il film del regista messicano è devastante, “Gravity” lascia letteralmente senza fiato per tutta la sua durata, uno spettacolo irripetibile.