The Perfection- Spietato
Diretto da Richard Shepard, regista più che altro televisivo, “The Perfection” è un amalgama di stilemi horror, thriller e per non farsi mancare proprio nulla, anche arie da cinema d’autore indipendente. Due protagoniste principali, su cui spicca quella Allison Williams che tanto ci aveva positivamente stupito in “Get Out” di Jordan Peele, in un film che fa dei continui cambi di ritmo e tono la sua propria arma per colpire lo spettatore. “The Perfection” racconta la storia di due ragazze, due donne che hanno intrapreso in giovane età una carriera come violoncelliste. Charlotte (Allison Williams) in seguito ai problemi di salute della madre è costretta a lasciare gli studi.
A prendere il suo posto nell’accademia di musica arriverà Lizzie (Logan Browning). Molti anni dopo le due finiranno per incontrarsi e questo cambierà per sempre le loro vite. Tra di loro scoppierà un’attrazione che porterà a conseguenze estreme e inaspettate le loro vite, travolgendo il loro passato e riscrivendo un nuovo sconvolgente futuro. Con “The Perfection” Richard Shepard realizza sicuramente l’opera più riuscita e solida di tutta la sua carriera. Il film che inizialmente sembra lasciare presagire essere un mix tra “Whiplash” di Chazelle e un qualsiasi thriller di ambizione, lascia ben presto i toni pacati e rarefatti iniziali e inizia una lunga discesa nel cinema di genere senza risparmiarsi nell’uso di violenza e tematiche piuttosto pesanti.
Quello che inizialmente sembra essere un thriller si trasforma presto in un body horror, per poi divenire un revenge movie, passando però attraverso a tutta una serie di situazioni che faranno la felicità degli amanti del genere. “The Perfection” è anche un film che cerca, forse inutilmente e futilmente, di elevarsi a qualcosa che vada oltre il cinema di “serie b”, mascherandosi da opera autoriale. Di fatto il film diretto da Richard Shepard è un miscuglio di vanagloriosa estetica indie contrapposta alla crudezza delle immagini, unite per trattare temi come violenza e abusi.
La durata è perfetta per il racconto messo in scena, che va seguito prima di tutto attraverso le immagini, forti di un montaggio che gioca con l’elemento narrativo per depistare lo sguardo. Non siamo sicuramente di fronte a una rivelazione della portata del già citato “Get Out”, ma “The Perfection” saprà raggiungere con la sua efferatezza più di qualcuno e allo stesso tempo, diventerà un piccolo cult da rivedere per analizzare e carpirne i dettagli disseminati lungo la durata ma sapientemente nascosti da un montaggio studiato in ogni sua parte per colpire la mente e lo stomaco al medesimo tempo.