The Aviator – Quanto alto può volare un sogno?
Se si stila una lista contenente i nomi di coloro che hanno contribuito a rivoluzionare il cinema e la sua storia, tra gli autori contemporanei troviamo senza ombra di dubbio Martin Scorsese, regista di classici indimenticabili come “Toro Scatenato”, “Quei bravi Ragazzi”, “Taxi Driver” ed altri ancora. Se osserviamo i suoi film vediamo come questi siano opere sempre strettamente personali, elaborate, complesse ma mai auto compiacenti; questo perché lui è riuscito a piegare il mezzo cinema al suo volere attraverso la macchina da presa, ed ecco che ancora oggi ogni suo film risulta comunque attuale, fresco nelle immagini e nella tela narrativa. Eccoci ora a dover affrontare “The Aviator” film biografico che racconta la vita del famoso Howard Hughes regista, aviatore, progettista nonché uno degli uomini più ricchi del mondo, scomparso nel mistero prima di morire. Il film che vede un’incredibile Leonardo Di Caprio in veste di protagonista, ci riporta alla Hollywood degli albori, a quegli anni in cui il sogno americano era a portata di tutti ed ognuno ne voleva un pezzetto. La pellicola ripercorre la vita del giovane Hughes portandoci prima nella sua infanzia per poi spostarsi subito sul set di “Angeli dell’inferno”, primo film del regista nonché il più costoso della storia del cinema; da qui in poi vedremo la vita del protagonista sia riguardante il mondo di celluloide, sia quella personale in cui veniamo a conoscenza dei vari problemi e bizzarrie del personaggio stesso. “The Aviator” è il primo kolossal, in termine classico, diretto dal regista di New York e per la prima volta, almeno in apparenza, abbandona alcuni dei suoi temi classici riuscendo però a portare a nuovi fasti i classici film biografici anni 50-60. Si perché è incredibile ma anche questa volta, merito pure di una ottima sceneggiatura di John Logan (“Il Gladiatore”, “L’ultimo Samurai”), Scorsese prende un genere e riesce a modernizzarlo e plasmarlo nel modo di fare cinema di questi anni, senza però far perdere al film nemmeno un po’ di spessore, che è un obbligo in una pellicola del genere. Infatti le quasi tre ore di durata hanno un ritmo molto veloce a tratti quasi sincopato, ogni scena è supportata da splendidi costumi, ottime musiche e scenografie (del nostro caro Dante Ferretti) sontuose, ma la vera parte del leone in questa pellicola la fa il montaggio, che trova nel termine perfetto l’unico modo per descriverlo. Spendendo due parole sugli attori, non si può non menzionare Cate Blanchett nel ruolo sorprendente, a patto che la si guardi in lingua originale, di Katharine Hepburn in cui riesce a ricordarci molto bene la famosa attrice, per poi menzionare DiCaprio grande mattatore che per la totale durata della pellicola riesce a stupire in ogni scena; stare con Scorsese giova non poco al giovane attore e riporta per forza di cose in mente il sodalizio del regista con Robert DeNiro. In un anno in cui il genere biografico sembra aver spopolato, dove ci si sono cimentati tutti tra cui Oliver Stone con “Alexander” e Taylor Hackford con “Ray” non possiamo non dire che “The Aviator” sovrasta tutti i film rielaborando il genere e spostando la linea da superare per i prossimi cineasti che si cimenteranno in quest’ultimo.
2 Comments
pensierorosa
che dire io l’ho trovato interminabile…..
A me l’accoppiata Scorsese / DiCaprio fa addormentare (vedi anche Gangster in NY)
raystorm
Che dire, la coppia Scorsese/DiCaprio in “Gangs of New York” non aveva convinto nemmeno il sottoscritto, ma in questo film mi hanno proprio stupito.