Con “Tetris”, la coppia formata da Jon S. Baird e Noah Pink, rispettivamente sceneggiatore e regista, racconta la rocambolesca avventura dell’imprenditore Henk Rogers nel cercare di ottenere i diritti di sfruttamento del celebre videogioco. Prodotto da Apple per la sua piattaforma di streaming video, il film ha come protagonista Taron Egerton, che si ritrova dopo i due film “Kingsman” nuovamente immerso in una storia in cui spionaggio, politica e un pizzico di umorismo creano una miscela meno spettacolare, ma comunque in grado di catturare l’interesse.
“Tetris” inizia al CES di Los Angeles nel 1988, dove il giovane programmatore di software Henk Rogers, nel tentativo di vendere il suo ultimo videogioco, scopre invece “Tetris”, un gioco rompicapo distribuito da un’azienda concorrente. Rogers vede immediatamente il potenziale di questo titolo sviluppato da un programmatore russo e decide di acquisirne i diritti distributivi per il mercato giapponese. Dopo aver chiuso un accordo che porta “Tetris” sulle console casalinghe di Nintendo, l’azienda gli chiede di avere l’esclusiva come titolo di lancio per la sua futura console portatile: il Game Boy.
Qui le cose iniziano a complicarsi, poiché Rogers scopre presto che in realtà i diritti distributivi di “Tetris” non sono mai stati concessi ufficialmente. Inizia così una serie di viaggi tra Giappone, Russia e Stati Uniti per ottenere i diritti del titolo, al fine di mantenere gli accordi commerciali con Nintendo e al contempo superare le aziende rivali che lo hanno ostacolato. Tuttavia, le cose non saranno facili, poiché Rogers si scontrerà presto con le autorità russe, che vedono in lui un alleato commerciale del capitalismo occidentale.
Il film diretto da Baird è un classico esempio in cui il racconto è più interessante della narrazione stessa. In “Tetris”, il titolo non spicca per la sua personalità, ma sembra preferire un approccio più sicuro e ben eseguito. Taron Egerton dimostra di poter reggere il film sulle proprie spalle, risultando uno dei motivi veramente validi per guardare il film fino ai titoli di coda. “Tetris” non racconta la genesi del videogioco, ma la corsa ai diritti dello stesso, stereotipando in modo eccessivo la scena politica dell’epoca che ha cambiato il mondo per sempre. La visione è piacevole, ma il film rischia di essere dimenticato nel tempo.
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