Cinema in totale assenza di certezze che ambisce a sottolinearle una su tutte: il destino non può essere cambiato.
Dieci anni dopo “Scarface”, Brian De Palma e Al Pacino si ritrovano nuovamente a lavorare assieme e ancora una volta raccontando la storia di un criminale.
A seguito di una catastrofe chiamata “la guerra dei 60 minuti”, il pianeta terra ha profondamente cambiato la sua morfologia. Le città come le conosciamo sono scomparse e sostituite da controparti motorizzate che vagano per queste lande desolate attaccando quelle più piccole inglobandole al proprio interno.
“Sospesi nel tempo” rimane un film unico nella filmografia del regista, ma anche nel cinema d’intrattenimento americano degli anni ’90. Una pellicola capace di lasciare il segno su chi la vide all’epoca e una sicura sorpresa per chi la scoprirà per la prima volta oggi, dopo più di vent’anni.
“Strade di fuoco” è un film seminale per comprendere tutta l’estetica che lo ha succeduto e che ha spopolato negli anni novanta. Ma più semplicemente potremmo riassumere tutto dicendo: è un film di Walter Hill.
Il terrorista anarchico Brixton (Idris Elba) mira a eliminare parte della popolazione mondiale tramite un virus obbligando la restante a evolvere il proprio corpo in un ibrido robotico, proprio come il suo.