Guy Ritchie consegna allo sguardo un film divertente e con una precisa identità visiva, ed in un periodo in cui il cinema non può fare a meno di saghe episodiche...
Una messa in scena patinata fa da sfondo a una serie di eventi che vorrebbero riscrivere il mito dell’arciere di Sherwood, ma che alla fine risultano fuori luogo nelle parti migliori del film.