The Perfection- Spietato Diretto da Richard Shepard, regista più che altro televisivo, “The Perfection” è un amalgama di stilemi horror,...
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A Quiet Place – Una famiglia silenziosa Al terzo film come regista John Krasinski decide con “A Quiet Place” di...
Una storia senza nome – Un gradevole intrigo Valeria (Micaela Ramazzotti) è la segretaria di un produttore cinematografico che ha...
Attacco a Mumbai – Cronaca ad alta tensione “Attacco a Mumbai – una vera storia di coraggio” sostituisce il più...
Hotel Artemis – Un piacevole passatempo Nella Los Angeles del 2028 “Hotel Artemis” è una struttura alberghiera piuttosto speciale. L’ingresso...
Un guerriero vichingo perde la propria figlia, uccisa da una delle creature che popolano il mondo in cui vivono. Da quel fatidico giorno si metterà alla caccia del mostro colpevole di aver portato dentro la sua vita tanto dolore. Le sue giornate si divideranno tra riposo e uccisioni, taglie da riscuotere e ricerca del suo obbiettivo, fina a quando potrà finalmente portare a termine la sua vendetta.
A seguito di una catastrofe chiamata “la guerra dei 60 minuti”, il pianeta terra ha profondamente cambiato la sua morfologia. Le città come le conosciamo sono scomparse e sostituite da controparti motorizzate che vagano per queste lande desolate attaccando quelle più piccole inglobandole al proprio interno.
“Overlord” è un film dagli intenti chiari e che raggiunge perfettamente senza sbavature alcune quanto si prefigge, ossia essere un b-movie in cui un gruppo di soldati americani fanno incetta di nazisti passando un percorso che abbraccia le derive horror.
Una messa in scena patinata fa da sfondo a una serie di eventi che vorrebbero riscrivere il mito dell’arciere di Sherwood, ma che alla fine risultano fuori luogo nelle parti migliori del film.
Drew Goddard infatti con un occhio a Tarantino e un altro al cinema giallo di un tempo, mette in scena con dovizia e precisione un film che auspica a essere un outsider produttivo capace di ritagliarsi un proprio spazio forte della sua personalità stilistico/narrativa.
Enorme, scemo, sopra le righe, oltremodo lungo, ma anche divertente. Tutto questo è “Aquaman” di James Wan, un film che trova il suo senso di esistere nella lotta interna tra lo spirito fumettistico e il cinema di avventura.