Spider-Man Far From Home

Spider-Man Far From Home – gita scolastica con sorpresa

In “Spider-Man Far From Home” Peter Parker (Tom Holland) è ancora scosso dall’aver perso l’amico e mentore Tony Stark, decide di sfruttare una gita scolastica in terra europea per staccarsi dai panni di Spider-Man e confessare il suo amore a Mary Jane. Per quanto decida di rimanere lontano dai guai, non è detto che questi stiano alla larga da lui. Mentre a Venezia la città viene attaccata da una gigantesca creatura, li incontrerà per la prima volta Mysterio (Jake Gyllenhall), eroe proveniente da un’altra dimensione capace di sconfiggere da solo quell’essere. Scoprendo che questo non è il solo titano pronto a dar battaglia al pianeta, assieme a Mysterio, Peter darà battaglia a questi mostri, salvo poi scoprire realmente cosa celano veramente, costringendolo a dover lottare contro chi credeva amico.

Spider-Man Far From Home

Secondo capitolo diretto da Jon Watts, questo “Spider-Man Far from home” è un film che riesce ad essere più tollerabile rispetto al primo insignificante capitolo. Il regista mette abbastanza mestiere nella direzione del tutto, ed è aiutato da un cast che pur con degli evidenti limiti, crede chiaramente nel progetto filmico legato al tessiragnatele. A non funzionare però è la storia che mostra parecchi punti oscuri se non si è visto anche i film dell’universo cinematografico Marvel che esulano da quelli dedicati a Spider-Man. Va quindi dato per assodato che il film passerà da essere godibile a incomprensibile, proporzionalmente alla conoscenza del progetto cinematografico condiviso che lega tutti i personaggi provenienti dalla casa delle idee.

Spider-Man Far From Home

Dando per scontato che lo spettatore sia un conoscitore dell’epopea marvelliana, “Spider-Man Far From Home” propone pregi e difetti ormai ciclici dello studio americano. Tra i difetti ritroviamo il solito uso strabordante di computer grafica nelle sequenze d’azione (che comunque non sono mai memorabili), una direzione della fotografia che cerca uninformità con le altre pellicole dello studio e una storia troppo maldestra nel voler portare avanti un racconto originale, tenendolo all’interno di un puzzle ben più grande. La regia di Jon Watts che come dicevamo prima è funzionale nulla più, fa procedere senza intoppi e senza guizzi questo enorme carrozzone, che accontenterà un po’ tutti gli spettatori abituali e non riuscirà a smuovere di un passo i detrattori del Marvel Cinematic Universe.

Spider-Man Far From Home

Spiace constare che nemmeno con un personaggio inaspettatamente carismatico come quello di Mysterio (interpretato come sempre ottimamente da Jake Gyllenhall), non si sia comunque tentato di osare, magari inserendo qualche sfaccettatura alla personalità di Peter Parker, che attraversa questo film senza alcun tipo di evoluzione (di fatto non porta avanti nessun tipo di maturazione dello stesso). “Spider-Man Far From Home” è quindi una pellicola pensata esplicitamente per gli amanti della saga (totale Marvel non solo del personaggio), che si divertiranno maggiormente nel trovare riferimenti interni ed esterni ad essa, ma allo stesso tempo annoierà in più punti chi è in cerca di due ore senza alcun pensiero se non quello di divertirsi al cinema.

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Spider-Man Far From Home
In breve
Secondo capitolo diretto da Jon Watts, “Spider-Man Far from home” è un film che riesce ad essere più tollerabile rispetto al primo insignificante capitolo.
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  1. Facciamo finta di aver già fatto la lunga premessa per cui:
    1.La distanza tra cinema e serie tv si è accorciata (e forse i super eroi starebbero meglio in tv).
    2.Zio Martino Scorsese ha ragione ma anche torto.
    3.La Marvel produce film di qualità medio/alta (non fanno mai troppo schifo o non sono mai troppo belli) in cui molti registi sono al servizio del quadro generale, oppure sono licenziatari come Whedon e Wright.
    Diciamo che abbiamo già trattato tutto questo e allora “Far from Home” è l’ennesima prova che la Marvel ha replicato al cinema il formato dei fumetto di super eroi americani, per cui se inizi a leggerli da un punto a caso, quasi sicuramente non ci capirai un Keyser Soze, ma se quello che trovi dentro ti piace, probabilmente comprerai anche il prossimo numero. Qui è lo stesso, il gioco non è venderti il fumetto (o il film) che hai per le mani, quello è andato, il gioco è convincerti a tornare per il prossimo capitolo, e secondo me questo film ci riesce 😉 Cheers

    P.S. Il Captche di oggi è questo: B4NE (storia vera) giusto per restare in tema fumettistico 😛

    1. Io comprendo bene i tuoi tre punti. L’unica cosa che mi lascia perplesso dei film Marvel è che non basta più seguire i film dell’eroe che ti piace, ma devi guardarli tutti perché tutto è frammentato.

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