Red Sparrow

Red Sparrow – Meccanismo complicato

In “Red Sparrow” Dominika, la prima ballerina del Bolshoi, rimane vittima di un “incidente” che compromette la sua carriera di ballerina. Vista l’impossibilità a poter nuovamente calcare il palcoscenico e la problematica gestione della madre, Dominika accetterà un lavoro affidatole da suo zio, quest’ultimo capo dei servizi segreti. Quello che doveva essere un incarico semplicissimo si rivela una trappola che la costringerà a scegliere tra morte o reclutamento come spia. Inizierà quindi il suo tirocinio per diventare una “sparrow”. I membri di questo corpo speciale utilizzano le loro doti di seduzione per ottenere ciò di cui hanno bisogno.

Red Sparrow

La domanda che sorge spontanea durante la visione di “Red Sparrow”, ed è perché realizzare un film simile? La risposta bisognerebbe chiederla al regista Francis Lawrence, che realizza la sua pellicola più compatta e al medesimo tempo impersonale, capace di trasformare la visione in un impiccio da cui liberarsi nel minor tempo possibile. Protagonista indiscussa di questa spy story Jennifer Lawrence, che rinnova il sodalizio lavorativo con il cineasta per la quarta volta dopo i capitoli di “Hungher Games”. La giovane attrice però si ritrova con un personaggio che fatica a gestire in un racconto di “cattiva formazione”, che la vede recitare troppo distaccata o comunque come se anche lei volesse sbrigarsi quanto prima a lasciare il set.

“Red Sparrow” infatti propone situazioni e sviluppo dell’intrigo per conseguire tale obbiettivo, purtroppo però una storia che riporta il cinema americano indietro di 40 anni se non di più, riproponendo la dicotomia USA/Russia in stile guerra fredda difficilmente può essere interessante, “fresco”.

Red Sparrow

In un thriller di spionaggio dove la tensione solitamente è di tipo crescente, “Red Sparrow” propone situazioni e sviluppo dell’intrigo per conseguire tale obbiettivo, purtroppo però non riesce a nascondere una storia che riporta il cinema di genere americano indietro di 40 anni se non di più, riproponendo la dicotomia USA/Russia in stile guerra fredda, difficilmente può essere un film interessante, “fresco”. Dotato di una lentezza al limite della sopportazione, “Red Sparrow” sarà ricordato più per essere la pellicola che ha consegnato al mondo la “nudità” cinematografica della Lawrence. A molti questo potrebbe anche bastare per affrontare le due ore e venti di durata del film.

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2.5
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