Rampage Furia animale

Rampage – Disater movie videoludico

Rampage è un esperimento genetico a fine bellico il cui scopo sta nell’aumentare massa muscolare, riflessi, dimensioni e aggressività nei soggetti che si sottopongono al trattamento. L’azienda che sta curando questo esperimento, la Energyne, non riuscirà a controllarlo e il mutageno finirà per contagiare degli animali tra cui il gorilla albino dello zoo di San Francisco: George. Quest’ultimo salvato dai bracconieri dal primatologo Davis Okoye (Dwayne Johnson), uomo che ama più gli animali degli uomini e che negli anni ha sviluppato una forma di comunicazione con la scimmia. Quando però George inizierà a presentare i segni di mutamento, Okoye assieme alla dottoressa Kate Caldwell (Naomie Harris), partirà verso San Francisco per abbattere questi animali mutanti che stanno distruggendo la città.

Rampage

Aiutati dall’agente speciale Harvey Russell (Jeffrey Dean Morgan), i due troveranno un antidoto capace di bloccare l’aggressività. Okoye aiutato dal gorilla gigante inizierà una battaglia per salvare la città. Se da un lato la formula degli eroi Marvel sembra impossibile da replicare a livello di incassi e popolarità, in casa Warner hanno compreso che le pellicola a base di mostri giganti  è una buona medicina alternativa al cinecomics. Con cadenza quasi annuale la casa americana propone almeno un film del genere. Seppur con risultati altalenanti, bisogna ammettere che comunque i monster movie riescono a intrattenere e divertire.

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Scollegati, almeno in parte, tra di essi questi b-movie ad alto budget, vedono la loro riuscita nella spettacolarità degli scontri, controbilanciati da un umorismo fondamentale per non rendere troppo seria la materia facendola risultare noiosa. “Rampage – Furia animale” è tratto da un videogioco, ma non si discosta dalla formula appena descritta, aggiungendo alla stessa una variabile di peso: Dwayne Johnson. Se in un film come “Kong – Skull Island” il protagonista era l’animale realizzato in computer grafica, in questo “Rampage” l’attenzione si sposta verso l’attore diventando centro di gravità su cui pesa l’intero esito dello spettacolo.

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Il regista Brad Payton ritrova davanti alla macchina da presa Johnson dopo il catastrofico “San Andreas”, ma non riesce a trovare equilibrio tra azione e commedia. Nonostante la prima parte del film proceda a passo spedito, sembra mancare di qualcosa per renderla godibile, risultando difficile abbandonarsi al racconto. “Rampage” inizierà veramente a intrattenere a dovere nella sua seconda parte, quando le enormi creature agiranno al di fuori dei cliché del genere iniziando a distruggere qualsiasi cosa gli si pari di fronte. Seppur realizzato con un buon dispiego di forze il film tende a proporre situazioni già conosciute che faticano ad appassionare alla visione come ad esempio: la squadra di ricognizione che muore in progressione o i militari ottusi ed impotenti.

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Non basta nemmeno l’ingombrante presenza di Dwayne Johnson, che comunque crede probabilmente più di tutto il resto del cast nel progetto, a mantenere un buon equilibrio tra spettacolarità e commedia. Fortunatamente il terzo atto del film è così ben realizzato e dinamico da far dimenticare quando visto in precedenza (ma si parla praticamente di un cartone animato in computer grafica). E’ infatti una sorpresa quasi inaspettata come la parte finale del film presenti delle sequenze d’azione di grande impatto e respiro (in alcuni momenti ricordano molto quelle di “Transformers 3” per scelte di inquadratura e non solo). Probabilmente Peyton deve essersi divertito maggiormente a coordinare i tecnici della WETA Digital che non il cast sul set.

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Ma “Rampage” ha anche un’altra freccia molto importante da scagliare con il suo arco, di cui avevomo accennato in precedenza: la totale mancanza di serietà. Il film infatti non rischia mai di prendersi troppo sul serio e questo rende estremamente piacevole la sua visione (anche nei momenti di “stanca”). Nonostante il materiale di partenza fosse un videogioco in cui dei mostri dovevano abbattere palazzi, la trasposizione cinematografica (che conta inspiegabilmente quattro sceneggiatori), costruisce un contesto divertente e mai credibile che rende tutto abbastanza frizzante e dimenticabile appena terminato. “Rampage” si rivela un film perfetto in assenza di altro, o se si è in cerca di qualcosa da vedere in compagnia tra risate, birre e pop corn.

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