Mamma mia!

Mamma mia! – Puoi ballare, puoi scatenarti goderti la tua vita

Donna (Meryl Streep) ha un sogno, vuole che la figlia Sophie (Amanda Seyfried) non commetta i suoi stessi errori di gioventù. Sophie ha anche lei un sogno, vuole che il suo sconosciuto padre l’accompagni all’altare il giorno del suo matrimonio, ed anche se sembra un desiderio irrealizzabile, il ritrovamento del diario della madre la porterà ad inviare tre lettere ad altrettanti possibili padri. Ed ecco che il giorno prima delle nozze approderanno nell’isola greca ove Donna ha il suo albergo, le amiche della figlia, le amiche della madre e le tre figure paterne. In una girandola di colori, paesaggi da cartolina e musiche degli Abba, Donna riscoprirà l’amore e Sophie capirà cosa realmente vuole dalla sua vita.

Mamma mia!

Stereotipi d’ogni tipo e più colori di un’arcobaleno, uniti da un ritmo incalzante sono gli elementi principali della pellicola diretta da Phyllida Lloyd, che trasporta uno dei musical più famosi di sempre, dai palcoscenici teatrali, allo splendore dello schermo cinematografico. “Mamma Mia!” è un musical che si fonda sul confronto tra due generazioni diverse di donne, ove alcune rimpiangono un passato di divertimenti ed eccessi, ed altre guardano ad un futuro scritto e pianificato che forse non è propriamente roseo. Piccole donne di età diverse che restano con la mente lucida ed i piedi per terra, ma tutte unite da un cuore ricolmo di sogni da realizzare tramite l’acquisizione dell’amore da sempre negato o mal vissuto.

Mamma mia!

Così Donna si ritrova ancora ad essere la “Dancing queen” diciassettenne perché dentro di lei è ancora ferma agli anni della sua giovinezza, che sembra svanire dalla figlia con l’avvicinarsi del matrimonio. La pellicola di Phyllida Lloyd, funziona molto bene nei primi minuti, dove tutto è calibrato, ove il ritmo incalzante delle musiche non lascia tregua, salvo però fossilizzarsi per tutta la durata nel ricordo di quei bellissimi minuti iniziali. Purtroppo “Mamma Mia!” ambisce continuamente a far esplodere emozioni e colori sullo schermo, ma non riesce mai a coinvolgere pienamente l’occhio, non riesce mai ad arrivare al cuore, donando allo spettatore del divertimento dal gusto amaro, che solo in pochi frangenti sembra realmente riuscito.

Mamma mia!

Phyllida Lloyd, tenta in tutti i modi di far decollare lo spettatore assieme al film, però totalpiù lo fa planare sulle note degli Abba che riescono a coinvolgere soltanto in alcuni momenti i quali sembrano riusciti più per la bravura del cast che altro. “Mamma Mia!” diviene quindi corpo di un cinema dall’anima debole, che va apprezzato per il leggero intrattenimento che sa dare solo a tratti e disprezzato (dai più esigenti), solo per il potenziale sprecato che è visibile a chiunque.

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2.5
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