Il Cavaliere Oscuro

Il Cavaliere oscuro – L’alba di una nuova era

Basterebbero i primi dieci minuti de “Il Cavaliere oscuroper rendersi conto a quanto in alto ambisca l’ultimo film dell’inglese Christoper Nolan. Strizzando l’occhio al cinema di Michael Mann, riesce ad inscenare una rapina che in un’attimo porta l’attenzione e l’adrenalina dello spettatore a fior di pelle, ed allo stesso tempo innalza le aspettative per tutti i minuti successivi a livelli in cui il rischio di delusione è sempre dietro l’angolo. Il cinema di Nolan sempre incentrato sui personaggi, questa volta deve forzatamente compiere un passo indietro per regalare uno spettacolo di epiche dimensioni, andando a sminuire la componente “intima” della narrazione.

– Diario di un Cinefilo Pigro

“Il cavaliere oscuro” infatti si arma di un ritmo ottimamente cadenzato, nonché di una sceneggiatura abilmente scritta, per sopperire all’esilità del racconto la quale diventa un’aspetto del tutto secondario, grazie alla densità dei personaggi che girano sullo schermo (facendoci presto dimenticare che la storia in se è scritta partendo dal canovaccio del film d’azione standard). Il regista inglese spogliandosi di una parte della sua autorialità, riesce a raccontare una storia senza cali di ritmo, ma cosa maggiormente più importante, stupisce per come riesce a inscenare una racconto tutt’altro che snello senza comunque perdersi (anche se dopo il primo tempo ci sono delle stonature non trascurabili), in inutili giri.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Arrivando ad una formula stringata e maggiormente comprensibile possiamo die che la carne messa sul fuoco è veramente molta e pesante, ma nonostante questo tutto viene ammirevolmente gestito.“Il cavaliere oscuro” parla dell’uomo e dell’importanza della vita umana, spostandosi di molto dai temi del suo predecessore, ma anche impegnandosi maggiormente per riuscire a trattare un tema così maggiormente ostico. Ecco quindi che per poter rendere fruibile la storia il racconto diventa temporalmente lineare (quasi una novità se guardiamo i film di Nolan), riscrivendo completamente le personalità sia di Batman che del suo nemico Jocker, trasformandole in due facce della stessa medaglia, salvo poi confluire entrambe nel procuratore Harvey Dent.

– Diario di un Cinefilo Pigro

La follia non necessariamente trasforma in mostri gli uomini, ne sono la prova i due protagonisti del film, ove il criminale si concede qualsiasi libertà al di sopra della legge, proprio allo sesso modo con cui il paladino di Gotham compie tutte le sue azioni stando ben al di sopra di quanto consentito dalla legalità.L’inizio e la fine di una circonferenza è sempre nello stesso punto ed infatti proprio per questo motivo il Jocker è un criminale e Batman non potrà mai ambire a diventare un’eroe, perchè entrambi infrangono le regole della società per poter compiere le loro azioni.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Nessuno dei due compie azioni dettate dal caso, o dalla fortuna, entrambi sono coscienti di quello che stanno facendo ed entrambi sono consci che a loro non spetterà mai la redenzione, che però cercheranno di trovare a tutti i costi nella figura del procuratore distrettuale della città. E se per raggiungere i propri scopi diviene necessario bruciare un’intera città, o intrufolarsi abusivamente negli uffici di una società cinese, poco importa perché il risultato è l’unica cosa che conta veramente. Questa nuova pellicola del regista inglese è forse uno dei migliori film tratti da un’albo a fumetti, anche se di quest’ultimo ha principalmente i personaggi, dato che tutto il resto si discosta di molto dal personaggio turbato di Bob Kane.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Ed è questo il limite più grande e pesante del film, ossia l’essere spesso combattuto tra il realismo della messa in scena, per poi concedersi delle bizzarre virate verso un’estetica maggiormente pop (per quanto d’effetto il personaggio di “Due Facce”, è poco credibile inserito nel contesto visivo della pellicola). Ma questo passa in secondo piano assieme ad alcuni scivoloni della sceneggiatura, grazie all’abilità del regista inglese che dona al film una cosmesi efficace, ma sopratutto per l’incredibile amministrazione che questo fa del suo parco attori, i quali lo ripagano tutti con delle eccellenti interpretazioni, le quali però tutte soffrono dell’imponente prova dello scomparso Heath Ledger, il quale con il suo Jocker è semplicemente perfetto all’interno de “Il Cavaliere Oscuro”.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Infatti l’intensità della sua recitazione lascia basiti, tanto da dimenticarsi completamente di ciò che lo circonda, ma anche fa sembrare agnellini impauriti gli psicopatici che il cinema ci ha regalato negli ultimi anni. “Il cavaliere Oscuro” travalica quindi i confini del comic-movie però non ne riscrive i dogmi dato che di fatto la creatura di Nolan, personaggi a parte, ha veramente poco dell’epica narrativa contenuta in un fumetto, però dal canto suo è sicuramente il miglior film d’azione dell’anno e non solo anche il più coraggioso, grazie ad un’incredibile finale che regala solo una luce in mezzo a tanta oscurità.

Pubblicato su NextPlay.it

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