Godzilla vs Kong

Godzilla vs Kong – Compottisti e mazzate

Se c’è una cosa che Adam Wingard, regista di questo “Godzilla vs Kong” è che i toni del racconto sono importanti. Quando ti ritrovi con una storia improbabile e una sceneggiatura scritta in modo mediocre quando da il meglio di se è meglio evitare un’impostazione seriosa della messa in scena. Nel precedente film della serie dedicata ai Kaijū prodotta dalla coppia Warner Bros/Legendary Enteratinment, i toni scelti da Michael Dougherty erano così austeri da far scadere “Godzilla: King of the monsters”, nel ridicolo involontario ogni volta che sullo schermo i mostri in CGI lasciavano spazio ai protagonisti in carne e ossa.

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Va da se che anche questo “Godzilla vs Kong” ha gli stessi difetti del capitolo che lo ha preceduto per tutto quello che concerne la scrittura e i rapporti tra personaggi, ma almeno ha la decenza di ammettere che dinanzi ad un simile baraccone di improbabilità e vuoti di sceneggiatura la lotta per la ricerca di una coerenza narrativa è inutile. Wingard quindi che si ritrova alle prese con un blockbuster ad alto budget dopo una serie di scivoloni importanti tra cui il pessimo adattamento del manga “Death Note”. Decide quindi di mantenere un profilo bassissimo e mettersi al servizion dell’effetto speciale, evitando qualsiasi presa di posizione rispetto allo stesso.

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La storia è assai basilare (ma anche stupida come poche) e vede la multinazionale dell’elettronica Apex interessata a scoprire una nuova fonte di energia per alimentare i suoi progetti. Nel fare questo coinvolge lo scienziato Nathan Lind (Alexander Skarsgård) padre dell’improbabile teoria della terra cava, luogo di provenienza dei titani. Ad aiutarlo ci sarà Ilene Andrews (Rebecca Hall) della Monarch e la giovane ragazzina muta Jia (Kaylee Hottle). I tre aiutati dallo staff della Apex technology sfrutteranno Kong per entrare nella terra cava e scoprire la fonte di energia che anima i titani.

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Nel frattempo Godzilla attacca inspiegabilmente le sedi della multinazionale e un gruppo di ragazzi, tra cui la figlia della dottoressa Russel (conosciuta nel precedente episodio), Madison, si infiltreranno tra le fila della Apex per scoprire cosa nasconda che interessi così tanto il titano da renderlo ostile. Quarto appuntamento del cosiddetto “monsterverse”, questo “Godzilla vs Kong” spiazza sicuramente chi vuole approfondire i legami con il precedente capitolo ambientato cinque anni prima e allo stesso tempo, diviene manifesto pop di tutte le teorie complottiste che si trovano facilmente sul web (terra cava in primis).

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Eventi e personaggi si consumano ad una velocità tale che ogni momento in cui uno dei tanti mostri non compare in scena, si trasforma in un riempitivo blando per far tirare il fiato allo spettatore. Il cast restituisce delle prove attoriali di indiscutibile bassezza, ma i bestioni lottano per l’ottanta percento della durata e per la prima volta tra i colori al neon delle strade di Tokyo si rimpiange la visione su schermo casalingo dettata dalla pandemia da covid-19. “Godzilla vs Kong” a parte divertire gli amanti dei Kaijū aveva tutte le carte in regola per stupire lo sguardo, ma relegato allo schermo casalingo, accontenterà solamente chi cerca una buona dose di mazzate tra mostri più alti di qualsiasi grattacielo.

Dove Vedere Godzilla vs Kong
– Diario di un Cinefilo Pigro
Godzilla vs Kong
2.5
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