Fast & Furious – Solo parti originali – Nuova partenza
Il piccolo cameo di Vin Diesel al termine di “The Fast and the Furious: Tokyo Drift” è per molti l’unico motivo per cui ha una qualche ragione di esistere il terzo capitolo della saga. Lo stesso Vin Diesel chiede al regista Justin Lin che questo quarto film sia in realtà un seguito diretto del primo, annullando l’esistenza dei due episodi senza la formazione originale. “Fast & Furious – Solo parti originali” segna un ritorno alle origini. In originale solamente “Fast & Furious”, questo nuovo film conferma la coppia Lin/Morgan rispettivamente alla regia e sceneggiatura e si prende la briga di raccontare cosa accade a Dominic Toretto dopo essere sfuggito all’arresto, ma anche di unire con un “sottile” gioco di citazioni tutti gli episodi precedenti.
La storia inizia proprio con Toretto e Letty che scappati da Los Angeles organizzano furti ad alta velocità per recuperare qualche soldo. Non contento della vita in fuga a cui Dominic costringe sia lui che Letty, decide di lasciarla così che almeno lei possa tornare a vivere una vita normale. Purtroppo la donna verrà uccisa da un signore della droga internazionale, tale Arturo Braga. Quest’ultimo assolda piloti per trasportare carichi di droga dal Messico agli Stati Uniti, sbarazzandosi degli stessi a lavoro compiuto. Dominic assetato di vendetta per la morte di Letty, insieme al ritrovato Brian O’Conner inizierà a lavorare per il criminale così da poterlo incontrare e consumare la sua vendetta. Ma come sempre le cose non saranno così semplice e i due dovranno mettere da parte i vecchi malumori per ottenere entrambi quello che vogliono.
Rispetto al terzo film, il regista Justin Lin è più a suo agio con la saga e quello che ci si aspetta dalla stessa. “Fast & Furious – Solo parti originali” funziona decisamente meglio del precedente episodio ambientato a Tokyo, ma ancora non riesce a trovare la giusta quadratura tra spettacolo ed esigenze narrative. Se il cast originale interpreta i propri personaggi al meglio, a non convince pienamente è l’adozione della computer grafica nelle corse in auto. Quello che nei precedenti episodi era chiaramente ad appannaggio di un classicismo legato alle acrobazie degli stuntmen, qui inizia a virare verso quella mancanza di fisicità propria delle fattibilità matematica fatta di elaborazione digitale.
La trama è abbastanza esile, non stupisce nessuno dei colpi di scena scritti da Chris Morgan, ma compie egregiamente il suo lavoro di stampella alle scene d’azione. “Fast & Furious – Solo parti originali” segna anche il ritorno alla centralità del racconto su Dominic Toretto e Vin Diesel che lo interpreta, conscio di questo, si prende sulle spalle l’intero arco narrativo del film regalando ai fan di vecchia data proprio quello che stavano cercando, ossia un titolo rozzo e spettacolare. Gli amanti del primo capitolo di Rob Cohen apprezzeranno il fatto di trovarsi nuovamente alle prese con quei personaggi, ma per tutti gli altri questo “Fast & Furious – Solo parti originali” potrebbe rivelarsi meno interessante del previsto, nonostante le innumerevoli sequenze ad alto tasso di spettacolarità.