Edge of Tomorrow

Edge of Tomorrow – Ricominciare per migliorare

Il maggiore Cage (Tom Cruise) è un opportunista, arruolatosi solo ed esclusivamente per mancanza di alternative, si ritroverà suo malgrado in prima linea nel campo di battaglia per respingere assieme agli altri militari, una razza aliena invasore. Codardo ed inetto Cage morirà subito nel tentativo di fermare un nemico, dal quale assumerà inspiegabilmente la capacità di resettare il tempo ogni volta che egli muore. Grazie alla possibilità di rivivere costantemente la stessa giornata, il maggiore assieme all’aiuto della soldatessa Rita Vrataski (Emily Blunt), tenterà di fermare l’invasione e dare una nuova speranza al popolo terrestre. “Edge of Tomorrow” conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’incredibile duttilità del suo interprete principale, quel Tom Cruise che nei materiali pubblicitari ha maggiore importanza del titolo stesso della pellicola.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Qualche anno fà in “Collateral” si cuciva addosso il ruolo dell’antagonista, oggi invece, lavora decostruendo l’eroe classico di cui è stato interprete innumerevoli volte. Il suo personaggio, il maggiore Cage, infatti non è per nulla una persona stimabile o dai valori da ammirare, anzi Cruise con l’aiuto del regista Doug Liman (che non lo si ricorda per nulla di veramente buono tranne “The Bourne Identity), ironizza sulla figura del militare opportunista e antipatriottico, nel cui DNA non c’è spazio per una etica morale e comportamentale, ed impara giorno dopo giorno, di errore in errore a diventare un eroe. Spiegare questo è assolutamente doveroso, in quanto “Edge of tomorrow” è una pellicola di Doug Liman tanto quanto di Cruise stesso, ma forse più di quest’ultimo, il quale continua il suo percorso di ridefinizione degli stereotipi cinematografici, ricostruendoli ad uso e consumo proprio e dello sguardo altrui.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Mentre in “Oblivion” la moltiplicazione giocava un ruolo determinante ai fini dell’exploit finale, qui è l’incessante incedere della ripetizione a plasmare un corpo cinema che passa dalla continua revisione di se stesso, per cercare la sequenza perfetta (basti pensare alla predizione delle azioni nel campo di battaglia) capcace di emozionare lo sguardo. Ironico e spettacolare, “Edge of Tomorrow” è la versione movimentata della cesura presente in cabina di montaggio, dove ogni giorno si rivede attraverso lo stesso girato fino al momento in cui l’anarchia dell’animo costringe ad un cambio/taglio di prospettiva della materia. Dopo continue vedute dallo stesso punto di vista è necessario cambiarlo, sovvertire lo sguardo e la mente per raggiungere la salvezza (liberazione dagli alieni) che altrimenti porterebbe allo sfascio della macchina film.

– Diario di un Cinefilo Pigro

“Edge of Tomorrow” è una corsa a senso unico che riparte incessantemente dopo ogni incidente dovuto alla velocità, rimane in superfice e non tenta nemmeno di scatenare una qualsivoglia riflessione sulla seconda possibilità. La macchina Liman/Cruise vuole solamente divertire e riabilitare il personaggio/attore (Cage/Cruise) allo sguardo del pubblico, riuscendoci nel migliore e più coinvolgente dei modi.

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