ECCEZZZIUNALE…veramente – qualità /cuore 0-1
Cult imprescindibile “ECCEZZZIUNALE…veramente” vede Diego Abatantuono impegnato a interpretare tre diversi personaggi. Il primo, Donato, è il capo degli ultrà milanisti, fan sfegatato rossonero pronto a tutto per la squadra del cuore, fino al giorno in cui s’innamora di Loredana (Stefania Sandrelli) ragazza del suo acerrimo nemico Sandrino, capo ultrà interista. Il secondo, Franco, è scontento della sua vita coniugale e passa tutto il tempo con gli amici al bar, giocando al totocalcio e seguendo le partite della sua squadra del cuore, l’Inter. Una domenica a pranzo con l’insopportabile moglie e odiata suocera, scoprirà di aver fatto tredici al totocalcio diventando milionario, decidendo così di abbandonare l’infelice famiglia alla ricerca del tanto agognato riscatto sociale.
Terzo e ultimo, Tirzan, è un camionista che gira per l’Europa portando con sé la sua passione Juventina, fa di tutto per riuscire ad andare a vedere la sua squadra ma viene puntualmente fermato dalla sfortuna. L’unica volta che riuscirà ad arrivare a vedere i bianconeri verrà ricompensato con una insperata sorpresa. Tre personaggi in cerca di riscatto, tre protagonisti interpretati da un poliedrico Abatantuono che hanno in comune la passione per lo sport del calcio, tre personaggi prima di tutto sportivi che tifosi. “Eccezzziunale…veramente” è un film che parla di calcio, della tifoseria, degli amanti di questo sport, di chi invece lo subisce partita dopo partita.
Un film scritto a tre mani dai fratelli Vanzina e Diego Abatantuono che porta lo spettatore a seguire i fili di situazioni diverse divertenti, ma non per questo del tutto irreali, con il denominatore comune sportivo che alla fine lascia il posto ad una piccola ma importante morale. Arrivati alla fine ci si rende conto di quanto la mania per una cosa influisca nella vita di tutti i giorni e se non la si prende con il giusto peso rischiamo di scordarci chi siamo e cosa veramente vogliamo. Questo lo vediamo riproposto più volte nel film: ad esempio quando Donato scappa dai tifosi avversari nascondendosi dal pericolo fino a quando questo non lo trova.
Oppure Tirzan che riesce a fregare la polizia per poi ritrovarla in modo inaspettato, e si potrebbe andare avanti ancora dato che il film è disseminato di piccole critiche proposte allo spettatore tramite un Abatantuono che lavora di cesello per tratteggiare lievi differenze tra i tre personaggi e per fare in modo che con almeno uno di loro il pubblico s’immedesimi nella storia. Si perché alla fine cambiano i colori un po’ come le persone, ma i ragionamenti sono sempre gli stessi, e arrivati ai titoli di coda non possiamo far altro che uscire allegri fischiettando il motivetto cantato da Abatantuono stesso, consci di non aver visto chissà quale capolavoro ma bensì una pellicola fatta con amore.