Disturbia – Alienazione visiva
Fermandosi per un momento a leggere la trama di questo thriller, non ci si mette molto a capire quali siano le fonti d’ispirazioni adottate dagli sceneggiatori. Kale (Shia LaBeouf) è un ragazzo costretto agli arresti domiciliari per un’anno. I metodi per intrattenersi vengono meno con il passare del tempo generando in lui la mania d’osservazione delle vite altrui, inizialmente le sue preferenze cadono sulla nuova e bellissima vicina di casa Ashley (Sarah Roemer) per poi finire verso il misterioso vicino di casa Turner (David Morse). Assieme alla ragazza e all’amico Ronnie (Aaron Yoo) inizieranno a fantasticare sulla vita del vicino, per poi scoprire che le ipotesi divengono terribili certezze.
Se le ossessioni sono contagiose nel film diretto da D.J. Caruso vediamo come il visivo contagia tre ragazzi dotati di sogni e incubi. “Disturbia” è un classico sobborgo americano tranquillo popolato da persone educate ed ospitali, ma come la storia del cinema insegna il male si nasconde nei posti più inaspettati e sotto gli occhi di tutti. Ed è proprio l’occhio che viene preso in esame in questo divertente thriller, la dimensione visiva non è mai diretta ma sempre subordinata dall’obbiettivo, sia esso di una telecamera o di un binocolo, ma la percezione degli spazi reali diviene a misura di lente.
Tutto è lontano da Kale limitato negli spostamenti dalla sua cavigliera, la quale lo obbliga a vedere il mondo che sta al di là della sua casa non più attraverso i propri occhi ma tramite display digitali che non possono essere ingannati come la mente umana. Più passa il tempo più scende il velo disincantato della giovinezza, passando attraverso la scoperta dell’amore, del sesso, della violenza senza dimenticare il valore dell’amicizia.
Un pout porri di già visto, già sentito, ma allo stesso tempo diverso da tutto quello che il film riporta alla mente, probabilmente il mix riuscito di generi e rimandi al passato, l’utilizzo di pochi attori e location, nonché la coscienza cinematografica di non voler realizzare una pietra miliare del cinema ma del sano intrattenimento, fanno di “Disturbia” un thriller adatto a tutti, dal cinofilo incallito allo spettatore occasionale.