Auguri per la tua morte – Ogni giorno lo stesso giorno
Protagonista di “Auguri per la tua morte” è Tree Gelbman (Jessica Rothe) è una liceale egoista a tal punto rendersi antipatica a quasi tutti quelli con cui ha a che fare. Il destino però a volte è beffardo e Tree suo malgrado verrà uccisa il giorno del suo compleanno. Nel momento esatto in cui perde la vita, si risveglia nuovamente all’inizio di quella stessa giornata. Spaesata la ragazza si ritroverà a rivivere ciclicamente lo stesso giorno nel tentativo di sfuggire al suo assassino, un maniaco che porta sul viso la maschera della mascotte del campus.
Christopher Landon, che ricordiamo per il divertente “Manuale scout per l’apocalisse zombi”, incontra il produttore Jason Blum e comincia la festa. Rispetto al film precedente il regista si ritrova con un budget più che dimezzato in pieno stile Blumhouse, ma con una idea la cui resa finale passa attraverso la creatività delle situazioni proposte, invece che alla sommatoria di sequenze bizzarre. “Auguri per la tua morte” mette in scena un ibrido slasher/commedia che magari spaventa poco, ma però intrattiene sfacciatamente bene.
Christopher Landon riesce a creare in una novantina di minuti una piccola perla di genere che piacerà sicuramente agli amanti, ma avvicinerà anche tutti coloro che in vita loro si guarderebbero da passare una serata in compagnia di “Scream” o “Venerdì 13”. La struttura narrativa sfacciatamente derivata da “Ricomincio da capo” di Harold Ramis, si sposa inaspettatamente bene con il genere e questo permette al film di alternare momenti di tensione, mai veramente insostenibili, ad altri sfacciatamente comici. “Auguri per la tua morte” non nasconde la sua natura di prodotto commerciale ed è questo giocare a “carte scoperte” il suo pregio, ma allo stesso tempo il più grande limite.
Il film infatti deve per forza mediare tra la necessità di uccidere la sua protagonista in modi sempre più violenti, creando così uno spettacolo sempre diverso, ma anche con una “auto censura” che non permette mai di far sfociare lo spettacolo verso derive sanguinolente. “Auguri per la tua morte” seppur divertente nega allo sguardo il suo spettacolo principale: la morte. Presente ovunque ma che viene sempre interrotta poco prima che appaia, o che riesca a sfociare in derive efferate. Accettata questa condizione, il film è forse uno dei pochi “horror per tutti” che abbiamo modo di vedere. Purché questa rimanga una riuscita parentesi, non ci sono motivi per non godersela