Primo lungometraggio del regista francese François Truffaut, “I 400 colpi” racconta per la prima volta la storia di un adolescente, mettendo al centro della vicenda un ragazzo.
Cinema in totale assenza di certezze che ambisce a sottolinearle una su tutte: il destino non può essere cambiato.
Diretto da Wes Craven “Nightmare – dal profondo della notte” (da qui solamente “Nightmare”), scava nelle paure adolescenziali convergendole nella figura di Fred Krueger, moderno uomo nero il cui obbiettivo è uccidere le vittime designate.
Dieci anni dopo “Scarface”, Brian De Palma e Al Pacino si ritrovano nuovamente a lavorare assieme e ancora una volta raccontando la storia di un criminale.
Tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr “Il Corvo” è un film che al suo interno riesce a costruire un mondo oscuro, ma allo stesso tempo estremamente coeso nelle parti che lo compongono.
“The Matrix” di Larry & Andy Wachowski (oggi Lana e Lilly), mette in scena un sapiente mix d’azione sci-fi ambientato in un futuro distopico e dalle forti influenze sia orientali che cyberpunk.
Nel mondo di “Fight Club” non esiste alcun tipo di redenzione per una società che si sta lentamente alienando. Il thriller diretto da David Fincher, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è il cupo manifesto di un mondo in cui il corpo sta per essere rimpiazzato da un oggetto, dove i sentimenti non contano e il cuore ha meno importanza di un divano.
In Manhunter Michael Mann trova un equilibrio perfetto tra estetica e contenuto, realizzando un film che segna un punto di svolta per il genere con cui inevitabilmente tutti dovranno confrontarsi.
Quarto film cinematografico diretto da Luc Besson che trova un perfetto equilibrio tra componente narrativa e visiva. Storia di una relazione “impossibile” tra un uomo e una ragazza, “Léon” inizia come un thriller tesissimo regalando una sequenza di apertura al fulmicotone, lasciando il posto a un racconto di formazione a parti invertite.
Questa commedia musicale non è solamente un film ben diretto e dosato nei ritmi, dalla colonna sonora straordinaria e riuscito sotto praticamente ogni aspetto. No, “The Blues Brother” è anche una satira nei confronti della società americana che ne mette alla berlina gli atteggiamenti più estremi.
“Eyes Wide Shut” racconta la storia di un medico newyorkese in cima al sogno americano, possiede soldi, fama, una bellissima moglie ed una famiglia senza problemi. Nella sua mano destra ha le sicurezze della sua vita e nella sinistra la possibilità di metterle in pratica, niente lo turba nemmeno quando si tratta di soccorrere qualcuno di nascosto per aiutare un amico. Una sera però durante una discussine con la moglie, in seguito ad una confessione di quest’ultima il dubbio di non aver più tutto in pugno inizia a farsi strada nel suo animo. Esce di casa per andare da un paziente deceduto e passerà una notte sospesa tra l’incubo e la realtà, una serie di eventi si metteranno sulla sua strada mentre nella sua mente la paura rode la sua immaginazione.
Il cinema di Francis Ford Coppola non ha mai nascosto le proprie ambizioni e dimensioni. Nemmeno questa trasposizione di uno dei più famosi romanzi gotici di sempre fa eccezione.