Il regista John Madden con il thriller fantapolitico “Miss Sloane” torna a firmare un film pienamente convincente dopo un lungo periodo di pochi alti e diffusi bassi.
La ragazza del treno – Thriller convenzionale “La Ragazza del Treno” diretto da Tate Taylor è la classica pellicola, che...
Tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr “Il Corvo” è un film che al suo interno riesce a costruire un mondo oscuro, ma allo stesso tempo estremamente coeso nelle parti che lo compongono.
Hotel Artemis – Un piacevole passatempo Nella Los Angeles del 2028 “Hotel Artemis” è una struttura alberghiera piuttosto speciale. L’ingresso...
Glass – Un epilogo riuscito “Glass” è il terzo capitolo di una trilogia nata nella mente del regista indiano M....
Crawl – Solida tensione Alexandre Aja ha sicuramente fatto un voto verso il genere thriller/horror accettando di dirigerlo in ogni...
Adam Bell è un insegnante di storia. La sua vita è divisa tra lavoro e il rapporto con una fidanzata che fatica a comprendere. Una sera su consiglio di un collega noleggerà un film. Guardandolo si rende conto che uno degli attori è perfettamente uguale a lui nell’aspetto. Quella che all’inizio sembra una curiosità si trasformerà presto in una ossessione che porterà i due ad incontrarsi.
n gruppo di ex militari si riunisce per rapinare un signore della droga sudamericano. Il piano è semplice, assaltare la villa del criminale, rubare i soldi nel minor tempo possibile, uccidere il trafficante e fuggire. Se il piano risulterà perfetto, l’avarizia umana ostacolerà a più riprese la fuga, mettendo le loro vite in serio pericolo.
In Manhunter Michael Mann trova un equilibrio perfetto tra estetica e contenuto, realizzando un film che segna un punto di svolta per il genere con cui inevitabilmente tutti dovranno confrontarsi.
Il film di Sollima è un solido thriller, che non cade nel tranello di spettacolarizzare l’azione, o peggio nella retorica patriottica (si parte comunque dal terrorismo), ma si limita a mettere in scena al meglio un western di frontiera.
Una storia che riporta il cinema americano indietro di 40 anni se non di più, riproponendo la dicotomia USA/Russia in stile guerra fredda difficilmente può essere interessante, “fresco”
Nel mondo di “Fight Club” non esiste alcun tipo di redenzione per una società che si sta lentamente alienando. Il thriller diretto da David Fincher, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è il cupo manifesto di un mondo in cui il corpo sta per essere rimpiazzato da un oggetto, dove i sentimenti non contano e il cuore ha meno importanza di un divano.