La giovane Jean Grey (Sophie Turner) da piccola scopre di avere dei poteri telepatici che è incapace di controllare. Dopo aver accidentalmente causato un incidente automobilistico dove perderà la madre viene affidata al dottor Xavier (James McAvoy), il quale accogliendola nella sua scuola l’aiuterà a controllare il proprio potere rimuovendo dalla sua memoria il trauma.
Il terrorista anarchico Brixton (Idris Elba) mira a eliminare parte della popolazione mondiale tramite un virus obbligando la restante a evolvere il proprio corpo in un ibrido robotico, proprio come il suo.
n gruppo di ex militari si riunisce per rapinare un signore della droga sudamericano. Il piano è semplice, assaltare la villa del criminale, rubare i soldi nel minor tempo possibile, uccidere il trafficante e fuggire. Se il piano risulterà perfetto, l’avarizia umana ostacolerà a più riprese la fuga, mettendo le loro vite in serio pericolo.
Rachael e Lewis Morgan si sono appena trasferiti ad Amburgo dopo la sconfitta dell’esercito tedesco del 1945...
Film horror dai valori produttivi superiori alla qualità finale del film stesso. Forse si dovrebbe iniziare ad abbellire di meno e spaventare di più
Una messa in scena patinata fa da sfondo a una serie di eventi che vorrebbero riscrivere il mito dell’arciere di Sherwood, ma che alla fine risultano fuori luogo nelle parti migliori del film.
Tori e Kyle Breyer sono giovani e desiderosi di avere un figlio. Nonostante gli sforzi sembra non esserci possibilità fino a quando una sera nel campo della loro fattoria cade una navicella con dentro un bambino...
A seguito di una catastrofe chiamata “la guerra dei 60 minuti”, il pianeta terra ha profondamente cambiato la sua morfologia. Le città come le conosciamo sono scomparse e sostituite da controparti motorizzate che vagano per queste lande desolate attaccando quelle più piccole inglobandole al proprio interno.
Quarto capitolo della saga con protagonisti gli uomini in nero e quello che ci si chiede a fine visione è se fosse veramente necessario.
Drew Goddard infatti con un occhio a Tarantino e un altro al cinema giallo di un tempo, mette in scena con dovizia e precisione un film che auspica a essere un outsider produttivo capace di ritagliarsi un proprio spazio forte della sua personalità stilistico/narrativa.