Stay Alive

Stay Alive – Game Over Fantasia

A volte quando ci si trova a vedere certe produzioni, viene spontaneo chiedersi perché quando un’idea interessante sta per approdare al cinema, alla fine questa finisce sempre tra le mani delle persone meno adatte per trasformarla in immagini. E’ il caso della quasi totalità dei remake horror orientali, i quali nelle mani di registi e sceneggiatori occidentali hanno portato ad un lavoro di affinamento estetico, a favore di un indebolimento contenutistico ed ideologico. “Stay Alive” non nasce come remake, ma riesce comunque a svuotare la pellicola di tutte le qualità che poteva avere.

Stay Alive

Il film mischia maledizioni di stampo orientale (la trasmissione di questa riporta alla mente “The Ring” di Nakata), con classiche scene gore di tipico stampo americano, senza ovviamente dimenticarsi di utilizzare un argomento alla moda per attirare i teen ager al cinema, ma anche per spostare lo sguardo dei media (che con il loro eco lo pubblicizzano involontariamente) e non su un tema (soprattutto in america) d’attualità, ossia i videogiochi e l’impatto che hanno sul mondo giovanile principale fruitore del divertimento elettronico. “Stay Alive” è infatti il nome di un videogioco dove il giocatore dovrà svelare il mistero di una casa maledetta e della dama che la infesta, la quale ammazzava bambine per mantenere inalterata la sua bellezza.

Stay Alive

La cosa particolare del gioco in questione è che una volta avviata la partita, il giocare involontariamente evocherà lo spirito della dama, il quale arriverà ad ucciderlo nel mondo reale una volta che il suo alter-ego virtuale decede all’interno del gioco. A grandi linee questa è la maledizione che colpisce tramite il gioco un gruppo di sei amici i quali inizieranno una gara contro il tempo per sconfiggere la dama, prima che questa ammazzi loro. A fine degli 85 minuti di pellicola farete prima a contare quello che effettivamente ha funzionato nel film, che lanciarvi in un’analisi dello stesso.

Stay Alive

Infatti le cose veramente da ricordare sono le innumerevoli citazioni ai videogiochi sistemate per i fanatici del divertimento elettronico, ma anche i rimandi alla filmografia anime nipponica inseriti per risvegliare l’attenzione dei non giocatori. Per il resto tutto nel film non funziona, dalla consequenzialità scontata degli eventi, fino ad arrivare al parco attori costantemente spaesato e non in grado nemmeno di essere credibile e convincente, anche nei frangenti più semplici.

Stay Alive

Stay Alive” purtroppo non spaventa e nemmeno inquieta, non porta sullo schermo un cattivo degno di tale nome, per cui quello che resta alla fine è solo il gusto di un’idea mal sfruttata, idea che vede la difficoltà da parte dei drogati del gioco di delineare dove questo finisce a favore della realtà, la quale tenta più volte di farsi strada ma che purtroppo non ci riesce. In definitiva “Stay Alive” è un titolo di cui non se ne sentiva il bisogno, sia che siate amanti degli horror, sia che siate in cerca di brividi.

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Arrivati alla fine farete prima a contare quello che effettivamente ha funzionato nel film, che lanciarvi in un’analisi dello stesso.
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