Elizabeth: The golden Age

Elizabeth: The golden Age – Sfarzosamente inconsistente

Il regista indiano Shekhar Kapur con “Elizabeth: The golden Age” continua il suo percorso di contaminazione del cinema biografico, questa volta tornando a trattare il personaggio grazie al quale ottenne una notevole notorietà, la compianta regina Elisabetta d’Inghilterra (Cate Blanchett). Questa volta lo sguardo si sposta negli anni in cui la sovrana dovette affrontare e contrastare l’attacco del regno di Spagna, il quale con i favori della chiesa dichiarò guerra al regno inglese. Non vediamo più quindi l’Elisabetta giovane e passionale, ma una donna divisa tra pubblico e privato, alle prese con la salvaguardia di un popolo che deve lei tanto e viceversa.

Elizabeth: The golden Age

“Elizabeth: The golden Age” è un film tutto incentrato sulla figura della regina, sul fatto che essa non può concedersi il lusso di essere una normale donna, ma anzi dovrà sacrificare la passione con la devozione, unico modo per contrastare tutti i suoi nemici e guadagnarsi la stima degli inglesi. Kapur mescola ancora una volta il racconto storico a quello epico, il vento che porta avanti la sua pellicola è un potente maestrale che soffia via il concetto di film per pochi, senza mai diventare didattico o narrativamente didascalico.

Elizabeth: The golden Age

La sua macchina da presa si muove e si perde negli sguardi della sua protagonista, la quale ammalia chiunque con la sua eleganza, è stupendo come riesca a rendere credibile la fragilità di una donna combattuta tra il bisogno personale e quello socio-politico. La regia è poderosa ed equilibrata nel restituire momenti di sfarzo visivo da capogiro, ritmata al punto giusto, in modo che la narrazione non divenga mai forzata, ma purtroppo non riesce a convincere come nel primo film. Kapur compie un errore imperdonabile con questo “seguito”, aumentando le dimensioni e le parti in gioco, si dimentica però di uscire dai confini del palazzo della regina.

Elizabeth: The golden Age

“Elizabeth: The golden Age” dimentica che oltre ai complotti interni, una minaccia esterna (la Spagna) aveva comunque il bisogno di essere tratteggiata con il giusto pennino. Ne paga il dazio proprio la protagonista Cate Blanchett , la quale è costretta a sostenere il peso di alcune scene fin troppo inverosimili, proprio perché il pericolo spagnolo è troppo inconsistente per credere sia una vera e propria terribile minaccia. Ecco quindi che il lavoro di Kapur perde al confronto con il precedente, divenendo un film adatto più per un pubblico anglosassone che globale, scemando il concetto di film adatto ad ogni spettatore.

Dove Vedere Elizabeth: The golden Age
Elizabeth - The Golden Age
Elizabeth: The golden Age
2.5
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