Constantine

Constantine – Visioni oltre lo specchio

John Constantine possiede il dono di poter vedere cosa si nasconde dietro la facciata del nostro mondo materiale, e questo lo ha messo a conoscenza della secolare guerra che infuria tra demoni ed angeli, per il dominio sulle anime dei morti. Vedere al di là dello specchio come presumibile può comportare seri danni mentali soprattutto ad un ragazzo di quattordici anni, ed ecco che a quella età John decide di tentare il suicidio finendo all’inferno per ben due minuti prima di essere salvato e riportato in vita. Al suo ritorno inizierà l’attività d’esorcista per conto del paradiso sperando nella redenzione.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Un giorno arriva alla sua porta la sorella di una ragazza morta suicida, la detective Angela Dodson decisa a scoprire cosa si nasconde dietro l’apparente suicidio della sua famigliare. Constantine è visivamente accattivante, muove su schermo dei personaggi affascinanti e possiede un mondo di contorno in cui questi operano di sicuro fascino e dal potente appeal. Keanu Reeves nei panni dell’investigatore dell’occulto è ottimo grazie al potere di una mono espressività azzeccata per un personaggio bizzarro quanto hard boiled, non male nemmeno Rachel Weisz che fa la sua buona figura senza mai sfigurare.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Francis Lawrence alla sua prima regia azzecca il mix di effetti speciali e ritmo convulsivo per quasi due ore d’intrattenimento allo stato brado; il vero problema sta che nell’aver dato un ritmo simile al film unito ad una grottesca “comicità” di fondo per portare ogni scena all’eccesso (per capire questo secondo punto gustatevi la bellissima quanto trash scena in cui il dito medio del protagonista si alza rivolto una certa “persona”), da un lato compie il compito di non annoiare più di tanto dall’altro fallisce rovinosamente nella descrizione dei personaggi e dello sfondo della vicenda creando dei punti morti che mettono in luce le falle della sceneggiatura.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Infatti durante la durata e ancor di più alla fine del film si ha l’impressione di aver visto una storia dai personaggi mal caratterizzati, che banalizza tutto lo sforzo nel ricreare scene dal vivace impatto scenico e rendendo inutili la maggior parte delle battute ad effetto regalate al protagonista. Constantine alla fine si lascia vedere ma non brilla per meriti particolari, diverte e intrattiene per essere scanzonato, eccessivo e sopra le righe, ma per il resto se noi avessimo come il protagonista la possibilità di vedere oltre lo specchio, vedremmo solo i produttori che contano i soldi dell’incasso.

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