Kate

Kate – Tra Cranck e John Wick

Diretto da Cedric Nicolas-Troyan e interpretato da Mary Elizabeth Winstead “Kate” sottolinea una volta di più, quanto per il cinema post #Metoo sia necessario costruire una nuova immagine di eroina d’azione femminile. Creando un ponte siderale con la “femme fatale” moderna incarnata dalla Malkina di Cameron Diaz, come pure dalla spia glamour Lorraine Broughton di “Atomica Bionda”, il lavoro del cineasta francese guarda al passato  femminile incarnato dalla Ripley di Cameron, ma anche al John Wick della coppia Stahelski-Leitch. E la protagonista “Kate” ha infatti la sensualità della prima e le movenze da carro armato del secondo. Il risultato di questa strana ibridazione è un thriller dalla coreografia riuscita ma mai elegante e, soprattutto, una scrittura troppo banale e derivata.

– Diario di un Cinefilo Pigro

La storia, semplice e lineare, vede la giovane e abile sicaria “Kate” impegnata a uccidere il fratello di uno dei boss della mafia giapponese. Qualche tempo dopo questa troverà il modo di vendicarsi. Durante una missione Kate inizierà a perdere i sensi. Al suo risveglio in un letto di ospedale scoprirà di essere stata avvelenata con una sostanza radioattiva che la porterà alla morte nel giro di ventiquattrore. Inizia così per lei il suo ultimo giorno di vita che spenderà per trovare chi l’ha condannata per ammazzarlo. Sul suo cammino verso le alte sfere della mafia di Tokyo, stringerà amicizia con la figlia di una delle sue vittime, dandole modo di riflettere sulle sue azioni passate.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Azione e rimorso, corpo a corpo e pistole, vendetta e redenzione, su questi eterni dualismi classici del genere d’azione si fonda “Kate”, pellicola che non assomiglia ad un prodotto televisivo solamente per via della sua interprete principale. Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di assoluta protagonista d’azione funziona egregiamente. Già come spalla di Will Smith in “Gemini Man” aveva dimostrato una fisicità adeguata a tali ruoli, ma qui da mattatrice assoluta trasforma in certezza quella che nel film di Ang Lee era solamente una piacevole sorpresa.

– Diario di un Cinefilo Pigro

A parte la convincente prova attoriale della Winstead e un poco sfruttato Woody Harrelson, che comunque dona personalità ad un personaggio veramente piatto, “Kate” trova un senso d’essere esattamente tra i menù di un servizio di streaming come Netflix, che per sua natura ha bisogno di prodotti estremamente settoriali che riescano ad arrivare ad una precisa fascia di pubblico. In questo “Kate” è un prodotto più che riuscito, perché seppur poco originale e dagli snodi di trama assolutamente scontati, accontenta quegli amanti dell’azione in perenne astinenza di mazzate. Il film di Cedric Nicolas-Troyan è ben distante dal disastroso “Jolt” o dal soporifero “Gunpowder Milkshake”, ma mostra tutti i limiti di una produzione che mette i gusti del pubblico davanti allo spettacolo cinematografico.

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Il film di Cedric Nicolas-Troyan è ben distante dal disastroso “Jolt” o dal soporifero “Gunpowder Milkshake”, ma mostra tutti i limiti di una produzione che mette i gusti del pubblico davanti allo spettacolo cinematografico.
2.5
krampus - Natale non è sempre Natale
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