Wonder Woman

Wonder Woman – Potere alle donne

La regista americana Patty Jenkins porta sul grande schermo “Wonder Woman”, eroina DC Comics che può fregiarsi sicuramente di due primati nei confronti di tutti i cinecomic usciti fino ad ora. Il primo sta nell’essere la prima avventura cinematografica con un supereroe femminile, mentre il secondo lo ritroviamo nella carica sessuale che il personaggio esercita sullo sguardo tramite le fattezze di Gal Gadot che lo interpreta. E’ dalla “Catwoman” interpretata da Michelle Pfeiffer che non si vede un personaggio femminile tratto da una storia a fumetti con un carisma capace di sobbarcarsi attraverso il proprio corpo la riuscita del personaggio, ma nel caso specifico di “Wonder Woman” dell’intera pellicola.

Wonder Woman

Il film ambientato ai giorni nostri vede la protagonista Diana Prince ricordare un evento del suo passato (praticamente tutta la sua storia), a seguito del ricevimento di una foto che la vede ritratta assieme ad un gruppo di uomini dopo una vittoria su di un campo di battaglia. Da questo momento ripercorreremo la sua storia da quando era bambina sull’isola di Themyscira (luogo terrestre fuori dal tempo donato da Zeus alle amazzoni), fino a quando lascerà questo luogo incantato in seguito alla scoperta tramite l’ufficiale Steve Trevor (Chris Pine), che fuori dai confini dell’isola il mondo intero è immerso in una guerra senza fine (il primo conflitto mondiale).

Wonder Woman

Diana che fin da bambina è stata educata come tutte le altre amazzoni allo scopo di riportare la pace nel mondo degli uomini, decide di partire e combattere Ares, il fratello di Zeus che lei è convinta sia la vera causa dell’odio tra gli uomini. Si ritroverà a scontrarsi con un mondo corrotto e del tutto estraneo alle sue conoscenze, un vero e proprio alieno che cerca una strada propria in mezzo ad una civiltà che non è pronta a una figura come la sua.

– Diario di un Cinefilo Pigro

Wonder Woman” riesce ad intrattenere adeguatamente per la sua enorme durata di 140 minuti, in cui però sarebbe stato preferibile abbandonare alcuni rami della storia per approfondirne degli altri, o almeno vista la quasi sconcertante linearità della sceneggiatura era lecito approfondire maggiormente il villain principale così da rendere epico lo scontro finale. Patty Jenkins che si ritrova a dover gestire una pellicola non propriamente semplice sul piano produttivo, mette la sua macchina da presa al servizio della tavolozza estetica creata da Zack Sndyer per le trasposzioni dei fumetti DC Comics,  adagiandola sulla superfice dell’immagine, senza mai cercare una deriva personale, ma lasciando all’interpretazione di Gal Gadot la quasi totale libertà in merito alla descrizione della protagonista.

– Diario di un Cinefilo Pigro

“Wonder Woman” ha pochi spunti interessanti e se li ha sono ben nascosti nei meandri di una trama che lascia poco spazio all’immaginazione dello sguardo, concentrando tutte le attenzioni sul corpo perfetto di una eroina che altro non vuole se non la pace nel mondo. Per coloro in grado di accettare lo spettacolo di superfice sarà una gioia questa pellicola, per tutti quelli che al cinema desiderano ritrovare anche una dimensione drammatica oltre a quella spettacolare “Wonder Woman” sarà l’ennesima agonia da subire seduti su di una poltrona.

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